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Tra "incubi" e "giorni meravigliosi": i forlivesi ricordano così il Nevone

Tutta la Romagna fu interessata dalla prima serata del 31 gennaio fino al 12 febbraio da nevicate eccezionali

Passano gli anni, ma di quell'evento atmosferico il ricordo è più vivo che mai. Per tutti fu il "nevone". Tutta la Romagna fu interessata dalla prima serata del 31 gennaio fino al 12 febbraio da nevicate eccezionali. Due settimane difficili, con centri abitati isolati, trasporti paralizzati e danni a numerose imprese. A Forlì la coltre bianca aveva raggiunto uno spessore di circa 165 centimetri, ma cumuli più abbondanti si ebbero a quote superiori. Precipitazioni eccezionali, che riuscirono a frantumare i record storici fatti registrare durante i memorabili inverni del 1929, 1956 e 1985. Del "nevone" c'è chi ricorda , come Franca, di "dieci giorni senza poter usare la macchina, dieci giorni di meravigliose passeggiate immersa nella soffice e ovattata neve, come quando ero bambina. Ho amato quel periodo".

Sono tantissime le testimonianze che i lettori di ForlìToday hanno rilasciato a commento di una Piazza Saffi completamente imbiancata. "Bei ricordi - scrive Giovanna -. Niente macchina, niente scuola, niente asilo per i bimbi, tutti a goderci una vacanza inaspettata passeggiando nella neve, sfamando gli uccellini sul terrazzo e riscoprendo il valore della lentezza e del silenzio". "Che giorni meravigliosi - afferma invece Emanuela Lela -. In via Cerchia tutti a piedi, tutti con dei sorrisi che non dimenticherò mai". Francesca ricorda invece il suo ruolo di volontaria spalatrice per il comune ("mi sono divertita moltissimo").

Se c'è chi custodisce nel cuore un'immagine positiva di quei giorni, c'è anche chi ricorda quelle due settimane di neve e gelo come un incubo: "Mi recavo tutte le mattine al lavoro in ospedale a Vecchiazzano da Porta Schiavonia a piedi - scrive Roberta -. La cigliegina sulla torta dopo due giorni mio marito cadde e fu ricoverato d'urgenza. Poi ho dovuto liberare dalla neve tre auto, fu un incubo". "Mai vista tanta neve e tanti disagi nemmeno quando lavoravo in montagna a 2500 metri - commenta Steve -. Città impreparata e cittadini abbandonati. Nemmeno le vie principali erano percorribili". Simonetta invece ha raccontato l'esperienza vissuta dal rifugio Amici dei gatti di Bagnolo, che "subì danni enormi. Ci aiutò un gruppo di disoccupati volenterosi che quasi gratis ci spalarono neve, ci aggiustatono gabbie e misero in sicurezza i poveri mici".

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