Mancano le perturbazioni atlantiche. Quelle che portano piogge continue, quelle "buone", che fungono da serbatoio per la diga di Ridracoli e per le falde acquifere. In "compenso" ci sono gli acquazzoni violenti, quelli che colpiscono a macchia di leopardo. Il territorio Forlivese è stato sfiorato dalle forte precipitazioni che hanno colpito da martedì sera parte del Cesenate e del Riminese. A favorire la risalita dei fenomeni una circolazione depressionaria, attiva ad ovest dell'Italia, con fulcro tra Mediterraneo Occidentale e Nord Africa.

L'instabilità ha portato un po' di piogge, non distribuite in modo omogeneo. Più colpita è stata l'area pianeggiante: Forlì è stata bagnata da 22.4 millimetri di precipitazione (dato Arpae), mentre nell'entroterra si oscilla tra i 10 millimetri della Vallata del Bidente ai 20.6 millimetri di Trebbo. Mercoledì la città mercuriale si è svegliata con nubi e foschie dense. Per le schiarite bisogna attendere la seconda parte di giovedì. Il tutto in un contesto tutto sommato mite, con temperature massime superiori ai 20°C.

Nei prossimi giorni, informa il servizio meteorologico dell'Arpae, "un campo di alta pressione garantirà tempo stabile anche per la giornata di sabato, con cielo in prevalenza sereno e probabilità di foschie e banchi di nebbia nelle ore notturne e primo mattino. Da domenica la probabile discesa di aria più fredda da nord-est potrà determinare condizioni di instabilità con locali precipitazioni. Le temperature tenderanno leggermente a calare a termine periodo". E delle perturbazioni atlantiche nemmeno l'ombra.