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Acqua e rifiuti beni comuni, Bellini si appella a Calvano: "Quale futuro per Hera?"

L'assessore all'Ambiente del Comune di Forlì, Alberto Bellini,invia una lettera aperta al futuro segretario del Pd regionale Paolo Calvano, perchè "la modifica dello statuto di Hera è un tema che può segnare una nuova stagione per la politica regionale"

L'assessore all'Ambiente del Comune di Forlì, Alberto Bellini,invia una lettera aperta al futuro segretario del Pd regionale Paolo Calvano, perchè "la modifica dello statuto di Hera è un tema che può segnare una nuova stagione per la politica regionale. Ripongo grande fiducia nella nuova segreteria e mi aspetto che dimostri con i fatti l'attenzione a temi così sensibili. In nessuna sede istituzionale o politica si è discusso di questo tema. Un tema rilevante, perché il futuro dei servizi pubblici locali riguarda direttamente tutti i cittadini italiani, che nel 2011 hanno dimostrato - partecipando al referendum - di privilegiare una gestione dei servizi idrico e rifiuti orientata alla qualità e non al profitto".

"Anche i sindacati, cui va riconosciuto il merito di aver acceso i riflettori su questo tema, hanno abbandonato il fronte e hanno accettato le soluzioni proposte dal sindaco di Imola. Si accetta, malvolentieri, l'idea che la partecipazione dei soci pubblici in Hera possa scendere al 38%. L'accordo è basato su generici impegni non vincolanti, non pubblici e definiti in atti successivi. Quale visione per il servizio idrico e rifiuti propongono i Comuni che hanno sottoscritto questa modifica societaria? Quali vantaggi per i cittadini e gli Enti locali derivano dalle modifiche dello Statuto di Hera? Queste sono le domande che ‎rimangono senza risposta", afferma Bellini.

"Dopo la trasformazione, solo il 38% degli utili sarà devoluto ai soci pubblici, aumentando la tensione tra la necessità - per i soci di capitale - di ottenere profitto; e la necessità - per i soci pubblici - di erogare servizi capillari ed efficienti ai propri cittadini. Per quanto riguarda il servizio idrico e rifiuti, assumendo che la società mantenga gli attuali affidamenti, il 100% dei costi e degli investimenti saranno a carico dei cittadini. Ad esempio, i costi di ammortamento e remunerazione capitale per gli inceneritori sono completamente a carico dei cittadini, attraverso la tariffa del servizio rifiuti, mentre gli utili derivanti dalla gestione saranno suddivisi tra tutti i soci, garantendo agli Enti locali solo una quota pari complessivamente al 38%.  Nella discussione pubblica si riportano due vantaggi - spiega l'assessore - : maggiore efficienza della gestione per le economie di scala derivanti da un bacino sovraprovinciale e sovraregionale e migliore capacità di accesso al credito e conseguente riduzione del costo del denaro. Per quanto riguarda il primo punto, le economie di scala dipendono dal tipo di servizio. Per la raccolta rifiuti, l'autorità garante per la concorrenza e per il mercato ritiene sia sufficiente un bacino di 160mila abitanti; per il servizio idrico molti studi identificano il bacino ottimale in 500mila abitanti. Per quanto riguarda il secondo punto, gli Enti pubblici hanno analoghe capacità attraverso la fiscalità generale e il sostegno della Cassa Deposito e Prestiti".

Forlì e la Romagna hanno adottato un modello innovativo per il servizio idrico: "la separazione tra la proprietà e la gestione. La proprietà delle sorgenti, degli impianti e delle reti sono di Romagna Acque e delle società patrimoniali come Unica reti, società interamente pubbliche, che garantiscono la prevalenza dell'interesse pubblico sul profitto. Romagna Acque finanzia la stessa Hera con risorse proprie.  Forlì vuole adottare lo stesso modello per i rifiuti, costituendo una società pubblica per la raccolta dei rifiuti, e lasciando al mercato e alla concorrenza le altre fasi del ciclo dei rifiuti: recupero, riciclo e smaltimento. Acqua e rifiuti‎ sono beni comuni che debbono essere gestiti secondo l'interesse pubblico e senza contaminazioni derivanti da vincoli di profitto. Su questi punti crediamo sia necessaria una discussione aperta e ampia a livello regionale", conclude Bellini.

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