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Aeroporto, Di Maio duro dopo il pasticcio: "Fuori i sabotatori e chi vuole la guerra dei cieli"

Il deputato forlivese Marco Di Maio, dopo la conferenza stampa di Halcombe e il giallo del comunicato stampa che attaccava Enac e Rimini, chiede che "vengano messi alla porta i sabotatori"

"C'è qualcuno che forse sta scommettendo sul fallimento dell'operazione di rilancio di Forlì e va messo alla porta da chi ha il potere di farlo". Non usa mezzi termini Marco Di Maio, deputato forlivese che ha seguito da vicino tutte le fasi della vicenda dell'aeroporto, nel commentare il 'giallo' innescato dalla conferenza stampa di martedì di Air Romagna spa e del suo socio di maggioranza, Robert Halcombe, e in particolare il comunicato stampa inviato a redazioni e istituzioni in cui erano contenuti pesanti attacchi a Rimini e a Enac.

Marco Di Maio, che idea si è fatto dopo la conferenza stampa dell'altro giorno?
Ho trovato positivo che ci siano progetti ambiziosi, che ci siano altri investitori interessati a scommettere su Forlì assieme al signor Halcombe; e che ci siano tre soci determinati a fare tutto il possibile per rilanciare lo scalo e metterlo in connessione con tutto il territorio.

Ma allora perchè Enac non consegna le chiavi dell'aeroporto alla nuova società?
La questione delle 'chiavi' non è responsabilità di Enac; non bisogna dimenticare che veniamo da un passato in cui la precedente società di gestione, la Seaf, era stata dichiarata fallita dal tribunale con un 'buco' di 10 milioni di euro. La questione dell'accesso allo scalo è nelle mani della curatrice fallimentare; che tuttavia non è proprietaria dello scalo (che è un bene pubblico, demaniale) e volente o nolente dovrà dare le chiavi ad Enac che conseguentemente darà libero accesso a Air Romagna.

In un comunicato stampa inviato successivamente alla conferenza stampa e poi smentito da Halcombe, si diceva che Enac non consegna le chiavi perchè non contiamo nulla politicamente e si paventano addirittura favoritismi per Rimini. Come mai?
Intanto se si hanno notizie di comportamenti illegali, bisogna denunciarli alla procura della repubblica. Punto, non c'è altro da fare. Se invece si vuole costruire un alibi per far saltare tutta l'operazione, allora siamo sulla strada giusta. Se davvero Enac avesse voluto mettere il bastone tra le ruote, avrebbe avuto più occasioni per farlo; ad esempio quando non sono state rispettate alcune scadenze previste dalle procedure del bando di gara. Eppure non è successo.

Dunque vuole dire che c'è chi da dentro la società vuole far fallire tutta l'operazione? Come è possibile?
No, dico questo: il signor Halcombe, affiancato dai soci Armando De Girolamo e Calisto Maurilli, ha fatto una conferenza stampa dove ha spiegato delle cose, assunto degli impegni, annunciato investimenti; poi dopo qualche ora dalla conferenza arriva un comunicato stampa, scritto in inglese, indirizzato agli organi di informazione e alle istituzioni locali in cui si dicono altre cose e si paventano addirittura azioni legali contro Enac sulla vicenda di Rimini. Comunicato dopo poco smentito per iscritto dallo stesso Halcombe, che non ha autorizzato quel testo e non lo approva. Allora è chiaro che qualcuno ha agito senza autorizzazione e con lo scopo, a mio parere, di sabotare dall'interno.

Quindi? Come procedere?
Non sta a me e alle istituzioni pubbliche agire; la Air Romagna spa è una società al 100% privata e non sta a noi interferire sulle scelte aziendali. Sta a noi tutelare l'interesse pubblico che è rappresentato dalla possibilità di riaprire l'aeroporto con le conseguente assunzioni, investimenti, indotto economico, movimento. Ravviso che, invece, c'è chi non vuole questo e non mi pare sia qualcuno dei soci, quanto piuttosto qualcuno di non forlivese che ronza attorno al signor Halcombe. A cui ho chiesto, anche direttamente, di intervenire.

L'aeroporto riuscirà ad aprire?
Sono fiducioso, credo nella assoluta buonafede dei soci di Air Romagna e nella loro volontà di dare seguito agli impegni assunti; sono anche convinto che non ci sia la volontà (al contrario di quanto emerso da quel comunicato fuori luogo) di lavorare in competizione contro Rimini. Sarebbe letale per tutti, anche per Rimini stesso. C'è invece l'opportunità di fare cose nuove e complementari rispetto agli altri aeroporti regionali. Bologna è vicina alla saturazione, Rimini ha altra vocazione e noi abbiamo un progetto che punta su più capitoli; spero si arrivi nel medio periodo anche a costruire un'alleanza tra questi scali. In altre regioni lo si sta facendo, conviene darsi da fare e non perdere tempo.

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