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Aeroporto, Peruzzini: "Il Comune si impegni anche per i lavoratori, non solo le banche"

Nel caso Seaf non ci sono solo da tutelare le banche, ma anche gli ex lavoratori dell'aeroporto. Lo rimarca il consigliere comunale di "Noi con Drei" Mario Peruzzini

Nel caso Seaf non ci sono solo da tutelare le banche, ma anche gli ex lavoratori dell'aeroporto. Lo rimarca il consigliere comunale di “Noi con Drei” Mario Peruzzini, che presenta un emendamento alla variazione di bilancio con l'utilizzo della quota d'avanzo del 2016, in discussione martedì pomeriggio in Consiglio Comunale. La Giunta comunale nel 2015 aveva concordato con Unicredit e Cassa dei Risparmi di Forlì e della Romagna la ripartizione in tre rate del debito verso gli istituti di circa 3 milioni di euro, derivante da un impegno sottoscritto con lettera di patronage verso SEAF per i mutui accesi negli anni precedenti. Il Comune di Forlì ha già versato le prime due rate (2015 e 2016) e con questa delibera salda l’ultima parte, 928.327 euro.

Scrive Peruzzini: “Gli impegni vanno onorati, soprattutto per un’Amministrazione Comunale ma è inaccettabile come vengano usati pesi diversi. Da una parte si rispettano impegni verso banche e dall’altra vengono completamente disattesi accordi sottoscritti con la gente comune, con lavoratori di aziende fatte fallire senza vergogna, per poi abbandonare al loro destino quasi cento lavoratori. Persone che oltre a perdere il lavoro, da quattro anni devono ricevere indennità, mensilità e ferie non corrisposte per un fallimento attuato senza alcun preavviso, con il Comune di Forlì capofila nella SEAF. Si chiede il rispetto della dignità delle persone e riparare, in minima parte, al danno creato da quattro anni”. 

“E’ inaccettabile che Amministratori di un Comune, incapaci di gestire tavoli di crisi e società e altrettanto incapaci di rispettare impegni formali, non abbiano il coraggio di mitigare gli enormi disagi creati verso decine e decine di famiglie. Non si chiede di spendere denaro, solo un impegno a quantificare ed anticipare ai lavoratori, i crediti dovuti e non ancora corrisposti, con la medesima tempistica e solerzia tenuta per pagare le banche, riservandosi la possibilità di recuperare tali somme dalla curatrice fallimentare. Si chiede non solo un atto di dignità ma anche di rispetto verso cittadini che hanno perso un lavoro per colpa degli stessi amministratori. Non ci meraviglieremo se oggi i soggetti deputati a formulare pareri sulla regolarità tecnica e contabile dell’emendamento presentato in favore dei lavoratori, si esprimano in maniera negativa. Nessuna sorpresa, anzi, l’ennesima dimostrazione di come i “politicanti” riescano a defilarsi e nascondere le proprie responsabilità ed incapacità dietro i cavilli della burocrazia”.

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