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Agente aggredito in carcere, il vicesindaco: "Lo Stato deve ridurre le situazioni di rischio"

Un detenuto ha aggredito, mettendogli le mani al collo, un 35enne agente della polizia penitenziaria

“Alla luce della notizia apparsa sugli organi di informazione ci tengo a sottolineare la nostra vicinanza, la solidarietà e il sostegno a tutto il personale che lavora nella Casa Circondariale di Forlì”. Queste le parole del Vicesindaco di Forlì Daniele Mezzacapo sul grave episodio accaduto giovedì mattina al carcere della Rocca.

Un detenuto di origine nigeriana ha aggredito, mettendogli le mani al collo, un 35enne agente della polizia penitenziaria, tentando addirittura di strangolarlo, prima del provvidenziale intervento degli altri agenti, che hanno praticamente salvato il collega.

Prosegue il vicesindaco: “L'episodio di violenza di cui è stato vittima un agente della Polizia Penitenziaria - prosegue - è un fatto gravissimo anche perché non isolato ed è, come evidenziato anche da esponenti del sindacato, sintomo delle condizioni di inadeguatezza e di grave difficoltà in cui si trovano a lavorare i dipendenti dello Stato e i volontari impegnati in questa struttura. In particolare la Polizia Penitenziaria svolge un ruolo di importanza fondamentale per la nostra comunità e lo Stato deve provvedere a ridurre le situazioni di rischio di incolumità fisica, sia nella dotazione organica sia nella strumentazione a disposizione della tutela personale. Sarà nostro impegno sollecitare le istituzioni competenti ad adottare al più presto provvedimenti idonei nella speranza che il completamento della nuova struttura carceraria forlivese possa contribuire a rendere migliore e più sicuro il lavoro nella Casa circondariale”.

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