<<“Cultura” non è solo un vocabolo. Non è solo una parola da utilizzare quando pensiamo alla scuola o all’università, quando leggiamo un libro o visitiamo una mostra d’arte. Non è solo qualcosa che ci unisce e ci identifica. La cultura è sviluppo di qualità, scelta strategica per il futuro, per una comunità più consapevole della propria storia, capace di promuovere creatività e innovazione.

Per questa ragione ho aderito con convinzione all’appello “Più cultura per lo sviluppo”, un documento programmatico indirizzato alle forze politiche per rilanciare la Cultura come elemento di sviluppo promosso dalla Coalizione di centrosinistra e caratterizzato dallo slogan “Abbracciamo la cultura”. Tra i primi firmatari dell’appello vi sono Susanna Camusso, Paolo Beni, Andrea Camilleri, Paolo Leon, Piergiorgio Odifreddi, Antonio Pappano, Ettore Scola, Paolo Virzì.

Nel documento si chiede alle forze politiche che si candidano a governare il Paese di assumere l’impegno a considerare la valorizzazione del patrimonio storico, culturale e paesaggistico italiano una priorità nazionale.

In particolare, si chiede un impegno straordinario per “un sistema partecipato di programmazione pluriennale integrata”; “un convinto sostegno al lavoro, in termini professionali, di stabilità e diritti, anche nel mondo degli appalti”; “promozione e partecipazione attiva dei cittadini alla fruizione”; “un ruolo fondamentale” per scuola e università; e un incremento degli investimenti pubblici nel settore per portarli alla media europea.

Credo siano queste le priorità del futuro governo. Sfide che il PD e il centrosinistra devono cogliere da subito, dando il buon esempio laddove sono forza di governo. Per promuovere uno sviluppo economico di qualità occorre puntare, prima di tutto, su cultura, innovazione, saperi e competenze>>.