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Approvata la legge per i minori non accompagnati: "Un dovere per le istituzioni e per le nostre coscienze"

Lo afferma il parlamentare romagnolo Marco Di Maio dopo l'approvazione alla Camera della legge a tutela dei minori non accompagnati, che ha seguito in prima persona come componente della commissione Affari costituzionali di Montecitorio

"E' scontato dirlo, più difficile farlo: proteggere i minori è un dovere della coscienza collettiva del nostro Paese e delle istituzioni. Con la legge che abbiamo approvato oggi alla Camera per la prima volta vengono disciplinate con apposite norme le modalità e le procedure di accertamento dell'età e di identificazione dei minori non accompagnati, che si trovano in Italia per le più svariate ragioni. Si garantisce loro assistenza, protezione, accoglienza, il rispetto dei diritti fondamentali: contro i criminali che, invece, approfittando del vuoto normativo e della fragilità di questi ragazzi li "usano" per l'accattonaggio, la prostituzione, la tratta di esseri umani. Una legge di cui l'Italia può e deve andare orgogliosa". Lo afferma il parlamentare romagnolo Marco Di Maio dopo l'approvazione alla Camera della legge a tutela dei minori non accompagnati, che ha seguito in prima persona come componente della commissione Affari costituzionali di Montecitorio. 

Un testo all'avanguardia a livello internazionale, che introduce molte novità importanti. Spariscono i permessi di soggiorno utilizzati per consuetudine o mai utilizzati, come ad esempio il permesso di soggiorno per affidamento, attesa affidamento, integrazione del minore, e si fa invece più semplicemente riferimento ai soli permessi di soggiorno per minore età e per motivi familiari, qualora il minore non accompagnato sia sottoposto a tutela o sia in affidamento. Il minore potrà richiedere direttamente il permesso di soggiorno alla questura competente, anche in assenza della nomina del tutore. 

Entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge, ogni Tribunale per i minorenni dovrà istituire un elenco di "tutori volontari" disponibili ad assumere la tutela anche dei minori stranieri non accompagnati per assicurare a ogni minore una figura adulta di riferimento adeguatamente formata. La legge promuove poi lo sviluppo dell'affido familiare come strada prioritaria di accoglienza rispetto alle strutture. Sono previste maggiori tutele per il diritto all'istruzione e alla salute, con misure che superano gli impedimenti burocratici che negli anni non hanno consentito ai minori non accompagnati di esercitare in pieno questi diritti, come ad esempio la possibilità di procedere all'iscrizione al servizio sanitario nazionale, anche prima della nomina del tutore e l'attivazione di specifiche convenzioni per l'apprendistato, nonché la possibilità di acquisire i titoli conclusivi dei corsi di studio, anche quando, al compimento della maggiore età, non si possieda un permesso di soggiorno. Viene prevista infine la possibilità, esercitata ad oggi sulla base di un vecchio Regio Decreto, di supportare il neo-maggiorenne fino ai 21 anni di età qualora necessiti di un percorso più lungo di integrazione in Italia.

Per la prima volta sono sanciti anche per i minori stranieri non accompagnati il "diritto all'ascolto" nei procedimenti amministrativi e giudiziari che li riguardano, , e il diritto all'assistenza legale, avvalendosi, in base alla normativa vigente, del gratuito patrocinio a spese dello Stato. È prevista inoltre la possibilità per le associazioni di tutela di ricorrere in sede di giurisdizione amministrativa per annullare atti della Pubblica Amministrazione che si ritengano lesivi dei diritti dei minori non accompagnati e di intervenire nei giudizi che li riguardano. Una particolare attenzione viene infine dedicata dalla legge ai minori vittime di tratta, mentre sul fronte della cooperazione internazionale l'Italia si impegna a favorire tra i Paesi un approccio integrato per la tutela e la protezione dei minori, nel loro superiore interesse. 

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