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Omo-transfobia, unioni civili e bullismo omofobico: Arcigay interroga i candidati

Per la Lista Civica per Giorgio Calderoni hanno risposto Lodovico Zanetti, Erica Cangini, Monica Fucchi e Pietro Paglionico.

Il circolo Arcigay Alan Turing ha formulato cinque domande ai candidati consiglieri e sindaci di Forlì. Per la Lista Civica per Giorgio Calderoni hanno risposto Lodovico Zanetti, Erica Cangini, Monica Fucchi e Pietro Paglionico.

LEGGE REGIONALE CONTRO L'OMO-TRANSFOBIA
Questa la domanda: "La legge, in discussione in queste settimane, rischa di essere minata alle sue fondamenta e resa inefficace da pericolosi emendamenti appoggiati dalla destra. Nel caso venisse eletto/a si pronuncerebbe a difesa della legge così com'è stata presentata? Farebbe atti pubblici e formali a sostegno di una rapida approvazione?"

Zanetti: "Sono, ovviamente, a favore della legge regionale,e,se eletto,uno dei primi atti sarà presentare un ordine del giorno di sostegno e  mi spiace che agli emendamenti della destra se ne aggiungano altri, firmati da esponenti del centrosinistra, altrettanto deleteri, che ho provveduto a stigmatizzare. Del resto, la difesa dei diritti Lgbt è stato uno dei punti caratterizzanti il mio mandato di consigliere precedente. Presentai, ad esempio, un Ordine del giorno di sostegno alla stepchild adoption, per impedire che la tardiva legge sulle unioni civili  peggiorasse ulteriormente. Peccato che il parlamento l'abbia pensata diversamente".

Cangini: "Si, nel caso fossi eletta appoggerei la legge anche con atti pubblici. Perché è indispensabile in questo momento storico prendere una posizione netta contro tutti i tipi di discriminazione, perché le persone devono avere tutte le stesse opportunità, di scelta e di non scelta".

Paglionico: "Difenderei la legge contro la omo transfobia anche con atti pubblici perché venisse approvata così come è stata presentata e senza che sia snaturata".

Fucchi: "Decisamente sì. Una società arroccata sugli stereotipi e che non riesce ad arricchirsi nella pluralità e nella libera espressione dell’identità di ognuno non è di sicuro quella in cui vorrei vivere. E forse c’è la possibilità che un paese del genere non piacerebbe molto nemmeno a coloro che contrastano il testo di legge contro l’omo-transfobia".

DISCRIMINAZIONI SUL LAVORO
Questa la domanda: "È noto che molte persone Lgbt temono che se rivelassero la loro condizione il loro lavoro diventerebbe difficile o sarebbero licenziate. Molti studi dimostrano che questa paura purtroppo è concreta. Nella sua veste eventuale di sindaco/a si impegnerebbe a diffondere un questionario sul lavoro (all'interno del progetto "Friendly jobs" in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna) per valutre il grado di accoglienza e rispetto delle strutture pubbliche? Si impegna a rendere gli uffici pubblici un luogo apertamente rispettoso e accogliente per impiegati/e Lgbt?"

Zanetti: "Come consigliere, se eletto,  mi impegno a farmi promotore  del questionario con Sindaco e giunta e, ovviamente, perchè gli uffici siano rispettosi e accoglienti per tutti".

Cangini: "Certamente mi impegnerei a rendere gli uffici pubblici, in tutte le sue sedi, in grado di poter accogliere senza discriminazioni qualunque persona vi si debba recare/lavorare. Come già cerco di farlo nella mia personale vita privata. Perché innanzitutto, tutti i luoghi a gestione pubblica devono essere in grado di fornire i propri servizi attraverso una modalità tesa a garantire eguali diritti a tutti".

Paglionico: "Se fossi eletto comsigliere favorirei la distribuzione del questionario friendly job e cercherei di apppggiare e difendere in ogni modo gli impiegati lgbt e di rendere gli uffici adatti ad accoglierli al meglio".

Fucchi: "Assolutamente sì. Considerando che è un principio fondamentale entrato in vigore 71 anni fa è bizzarro che debba ancora essere considerato progressista promuovere ogni azione tesa a “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese”".

RIMINI SUMMER PRIDE, 27 luglio
Questa la domanda: "Quest'anno sono 50 anni dalla rivolta di Stonewall che ha dato il via ai pride e alle rivendicazioni di diritti e rispetto per le persone Lgbt. È un'iniziativa aperta e plurale, che celebra il rispetto e la bellezza della varietà umana in tutte le sue forme. Il pride dell'estate nella capitale dell'estate ha riscosso moltissimo successo attirando decine di migliaia di persone e turisti da tutta Europa. Nella sua veste di sindaco/a appoggerebbe il patrocinio al Summer Pride? Sarebbe contento di parteciparvi? Sarebbe disposto/a a collaborare con noi per aumentarne il successo attivando la sua rete di contatti?"

Zanetti: "Come consigliere mi farei promotore del patrocinio dell'ente pubblico, e , come cittadino, ho  partecipato spesso. Trovo il Pride un momento creativo stupendo e mi piacerebbe si facesse  anche a Forlì".

Cangini: "Si, appoggerei con ogni mia possibilità il Summer Pride e sarei ben felice di parteciparvi! Anche attivando i miei contatti".

Paglionico: "Parteciperei al gay pride e collaborerei alla sua realizzazione".

Fucchi: "Indubbiamente sì. Sono sempre lieta di contribuire al successo di una festa".

UNIONI CIVILI
Questa la domanda: "La legge approvata nel 2016 è ormai consolidata, ma le unioni civili hanno ancora un valore simbolico molto potente. Sarebbe felice di celebrare personalmente le unioni civili? Si impegna a garantire lo stesso trattamento dei matrimoni civili nel suo Comune?"

Zanetti: "Ho avuto l'onore di celebrare una unione civile nello scorso mandato, vedendo nascere davanti a me una nuova famiglia. E auspicherei, nella prossima consigliatura di celebrare, più che unioni civili, matrimoni egualitari".

Cangini: "Si, mi renderebbe molto fiera poter celebrare una unione civile nel mio Comune. Quello della felicità è un diritto che non si può negare a nessuno. Li metterei solo in guardia. Ci vorranno tanti sacrifici per sopportare la dolce metà".

Paglionico: "Auspico le unioni civili e spero che lo stato italiano approvi presto una legge che parifichi i matrimoni tra persone dello stesso sesso a quelli tradizionali. sposerei persone dello stesso sesso, sono favorevole all’adozione".

Fucchi: "Certamente sì. Una città prospera sulla felicità di chi la abita e non mi è del tutto chiaro come si possano considerare alcune realizzazioni affettive meno significative di altre".

BULLISMO E SCUOLA
Questa la domanda: "L'omo-transfobia e il bullismo sono fenomeno disumani che lasciano spesso ferite profonde che ci si porta avanti per tutta la vita. Per quanto le sarà possibile si impegna non solo a reprimere il fenomeno nelle scuole del suo territorio ma anche a prevenirlo con azioni culturali e formative?"

Zanetti: "Un impegno che è doveroso, e che ha caratterizzato anche il mio scorso mandato, di fronte a chi , da destra e , purtroppo anche da sinistra, attaccava i bandi dell'assessorato alla cultura che promuovevano tematiche lgbt e femministe, proprio per favorire una migliore integrazione. Una difesa che ho esteso anche ai titoli delle biblioteche scolastiche, dagli attacchi dei bigotti che urlano al complotto giender (la i non è un refuso, è ironia)".

Cangini: "Sono convinta che intervenire nelle generazioni più giovani sia la chiave per poter avere in futuro un mondo meno omofobo e discriminatorio. È proprio li che si costruiscono quei sistemi di difesa che possono rendere le persone non più in grado di aprirsi all’altro. Perciò si, appoggerei azioni culturali e formative".

Paglionico: "A prevenzione del bullismo e in particolare di quello omo transfobico passa attraverso interventi culturali diffusi e continui, nella scuola nei luoghi di aggregazione giovanile, nelle palestre e nei campi da gioco, per le strade e nelle famiglie, io auspico e vorrei favorire tale cultura".

Fucchi: "Indiscutibilmente sì. La scuola è il mio lavoro e sono molto consapevole che un gruppo in cui si presentino meccanismi relazionali discriminatori e prevaricatori non può consentire uno sviluppo sano e felice a nessuno dei suoi membri, danneggiando tutti ma creando nei più vulnerabili sofferenze emotive davvero durature".

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