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Ausl Romagna, Ragni: "Serve un direttore super partes, altrimenti si valuti l’uscita”

“Il riassetto dell’Azienda sanitaria, come ampiamente previsto da Forza Italia, si sta rivelando un boomerang. Questo perché le logiche territoriali di partito prevalgono sulla volontà di riorganizzare i servizi"

“Fa effetto vedere il sindaco Drei lamentarsi della considerazione di Forlì nell’ambito dell’Ausl Romagna. Un carrozzone voluto dal Pd che ora una parte dello stesso Partito democratico rinnega”. Ad affermarlo è Fabrizio Ragni, responsabile provinciale e capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia. 

“Il riassetto dell’Azienda sanitaria, come ampiamente previsto da Forza Italia, si sta rivelando un boomerang. Questo perché le logiche territoriali di partito prevalgono sulla volontà di riorganizzare i servizi sulla base di un unico criterio, la prossimità ai cittadini. Era inevitabile: il Pd di Errani ha voluto tutto questo sull’asse Bologna-Ravenna come regalo di fine mandato alla Romagna, senza prima delineare una strategia. Il problema è nel metodo: l’Ausl unica è stata costituita pur essendo ancora un contenitore vuoto, e si è provato a immettere i contenuti solo in una fase successiva. Doveva accadere il contrario. Ora Drei si infervora, quando la colpa è del suo stesso partito. Queste sono lacrime di coccodrillo. Ha fatto tutto il Pd, mentre Forlì continua a contare zero in Regione e non solo nella partita della Sanità. Le logiche di area vasta non funzionano se calate dall’alto e mai funzioneranno. Adesso Forza Italia si aspetta la nomina di un direttore super partes e non legato con forza a un territorio specifico come Des Dorides. Si parla della possibilità di perdere Chirurgia: se lo scenario dovesse essere confermato, bisognerebbe valutare la possibilità di uscire dall’Ausl di Romagna”.

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