Ausl unica, "come non essere d’accordo sulla preoccupazione di Balzani"
"Dai tempi della discussione sul PAL (Piano di programmazione sociale e sanitario) abbiamo evidenziato quanto la mancanza di un confronto concreto"
"Dai tempi della discussione sul PAL (Piano di programmazione sociale e sanitario) abbiamo evidenziato quanto la mancanza di un confronto concreto e non la semplice presentazione del progetto già definito ed immodificabile per la riorganizzazione della sanità nel territorio forlivese, fosse un limite e un approccio sbagliato per un tema che attiene ad un diritto essenziale qual è la salute. Evidenziammo la debolezza nella definizione delle finalità , degli obiettivi che ne sarebbero derivati, delle priorità individuate, degli indicatori sui quali si era costruito il piano aziendale e di quelli attraverso cui monitorare la realizzazione di quel piano in corso d’opera e, soprattutto, dopo le modificazioni e i tagli effettuati.
Sottolineammo che tale intervento avrebbe richiesto una attenta riflessione sul contesto in cui il processo organizzativo sarebbe intervenuto poiché da alcune variabili che caratterizzano lo specifico contesto (la composizione della popolazione di riferimento, ad esempio, la sua collocazione sul territorio – pianura, montagna, ecc.) sarebbe dipeso la efficacia del sistema e, in termini di bilancio allargato, anche l’efficienza.
Alle questioni più strettamente legate alle esigenze del malato , del cittadino, prime fra tutte la qualità dei servizi e la copertura dei posti letti necessari nelle strutture ospedaliere con particolare richiamo ai post-acuti, non mancammo di sottolineare l’esigenza di una accelerazione sulla Ausl unica partendo da quanto era in quel momento già fattibile e cioè l’unificazione delle Ausl di Forlì e Cesena per abbattere immediatamente i costi delle Direzioni generali, amministrativi e ipotizzare anche la riduzione di alcune strutture sanitarie.
Tutto ciò insieme alla richiesta, motivata e non autoreferenziale, di inserire nel PAL il richiamo ad un riconoscimento - da parte della regione - delle nostre eccellenze , così come è avvenuto per altri presidi ospedalieri della Romagna . Ora, come non essere d’accordo sulla preoccupazione del Sindaco Balzani sul rischio di vedere una volta ancora privilegiata l’accetta per ridurre i costi con un metodo che, forse, aggiusta i numeri del bilancio “fiscale”, ma di certo non il bilancio del diritto alla salute, del rispetto del malato e dei suoi famigliari e accresce il rischio di un progressivo svuotamento delle nostre eccellenze .
Siccome il tema “sanità” è di interesse vitale per una comunità, facciamo nostro questo richiamo ricordando al Sindaco che proprio per le stesse ragioni motivammo, in fase di presentazione del PAL, il nostro dissenso oltre che sul merito anche sul metodo non partecipativo; lo stesso metodo che egli stesso oggi imputa alla regione quale elemento di rischio di scelte non discutibili, di non chiarezza e non lealtà".