Ausl Unica, Forlì tagliata fuori. "Prima dobbiamo dare risposte al nostro territorio"

Un comunicato sottoscritto mercoledì dai segretari dei tre Pd di Cesena, Ravenna e Rimini, ha sostanzialmente rimarcato l'isolamento di Forlì, nel processo di costituzione dell'Ausl Unica. Manca vistosamente la firma del Pd di Forlì. Il documento, in sostanza, evidenzia che si va avanti con chi ci sta. E il segretario del Pd forlivese marco Di Maio scioglie i dubbi sulla sua pagina Facebook: “Perché non ho firmato questo documento sulla nuova azienda sanitaria romagnola?”

“Senza volontà polemica, - scrive Di Maio - non l'ho firmato perché penso che in questo momento più che cimentarsi in dichiarazioni di principio, bisogna rispondere alle richieste avanzate non solo da tutti (tutti, non uno solo) i sindaci del territorio forlivese; ma anche dagli infermieri, dai medici, dai sindacati, dal consiglio comunale di Forlì in maniera trasversale e da molte altre zone della Romagna (magari senza dirlo sui giornali, ma basta fare un giro nell'hinterland per rendersene conto, specialmente nei comuni di collina e montagna)”.

“Condivido l'obiettivo di fondere 4 Ausl per farne una sola in Romagna – afferma Di Maio-  ma quando si fanno le fusioni, da sempre si fanno prima i piani industriali, le previsioni, le analisi dei singoli bilanci, gli studi su come valorizzare ogni singola eccellenza, su quello che si può integrare e quello che, invece, non si può integrare. Specialmente quando si parla di sanità, cioè di salute pubblica. Questo si chiede. Non si chiede di non fare l'Ausl romagnola; al contrario, si chiede di farla, ma di farla per bene!”, conclude il segretario.