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Auto in piazza. Potere al Popolo: "Si torna al dopoguerra? Servono altre soluzioni per il centro"

Valentina Rossi, capogruppo di "Potere al Popolo" nell'Unione dei Comuni della Romagna forlivese, interviene così sulla questione auto in Piazza Saffi

"Il problema del far rivivere il centro storico è annoso e si ripropone ad ogni amministrazione soprattutto vicino ad elezioni, ma la soluzione non può esser aprire il centro alle auto se poi gli affitti dei negozi rimangono inaccessibili". Valentina Rossi, capogruppo di "Potere al Popolo" nell'Unione dei Comuni della Romagna forlivese, interviene così sulla questione auto in Piazza Saffi. Ricorda l'esponente di sinistra: "Un’importantissima deliberazione del Consiglio comunale dell’ottobre 1971 definì una nuova regolamentazione della circolazione dei veicoli nel centro storico e l’entrata in vigore della zona pedonale. La città di Forlì ne aveva un enorme bisogno. Gli stenti imposti dalla seconda guerra mondiale e gli sforzi della ricostruzione avevano da tempo lasciato campo libero e piazza Saffi si era riempita di auto diventando un enorme parcheggio".

Torniamo indietro di quasi 50 anni? - si interroga Rossi -. Riproponiamo le soluzioni del Dopoguerra? E poi cosa risolviamo? Mettiamo per un attimo che non ci sia altra soluzione. Scendono dalle auto e cosa trovano?". Per l'esponente di "Potere al Popolo" "la soluzione non può esser aprire il centro alle auto se poi gli affitti dei negozi rimangono inaccessibili, se  dalla Rocca non si sposta il carcere, se non si crea un circuito turistico virtuoso tra monumenti, ristoranti, negozi. In tutte le città turistiche si diffonde l'idea della Zona Pedonale come stimolo migliorativo e grande incidenza nella qualità del vivere cittadino e turistico, perché Forlì dovrebbe disgraziatamente fare il contrario?".

"Capiamo che Forlì non sia città percepita per giovani, ma anche fosse che la popolazione sia più anziana che altrove, non basterebbe migliorare il servizio dei mezzi pubblici? - si interroga -. Evitiamo di farci additare come città preistorica, convogliamo le energie intellettive e i soldi pubblici per creare realmente la differenza di cui si ha bisogno, considerata oltretutto la richiesta dirompente di difesa ambientale oltretutto". 

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