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Ballottaggio, l'appello del "Forum No Inceneritori" ai candidati: "Basta scarica barili"

Il "Forum No Inceneritori Forlì-Romagna" interviene per ribadire ai candidati "alcune razionali aspettative per le quali si chiede un impegno reale per le loro attuazioni"

A poche ore dalla chiamata al voto di domenica, quando uno tra Gian Luca Zattini (centrodestra) e Giorgio Calderoni (centrosinistra) sarà sindaco di Forlì, il "Forum No Inceneritori Forlì-Romagna" interviene per ribadire ai candidati a primo cittadino "alcune razionali aspettative per le quali si chiede un impegno reale per le loro attuazioni".

"Pre prima cosa si chiede che il Comune di Forlì attui, quanto prima, gli obiettivi posti dalla delibera di consiglio comunale numero 22/2019, approvata all’unanimità nella seduta del 12 Febbratio scorso, avente ad oggetto "Comune di Forlì 'Plastic Free' - Liberiamo gli ambienti dalla plastica", così come si chiede di adempiere, in ogni sua articolazione, ai dettami della delibera di consiglio comunale numero 44/2018 avente ad oggetto "Adesione strategica internazionale Rifiuti Zero 2020. Dato che, ad un anno dall’avvio della raccolta porta a porta dei rifiuti urbani, i rifiuti non riciclabili destinati all’incenerimento nei 13 comuni del forlivese sono calati del 76% e, con l’introduzione della tariffa puntuale, l’adozione di raccolte selettive di rifiuti speciali delle utenze non domestiche oltre al probabile recupero degli assorbenti per l’igene, queste quantità potranno ridursi ulteriormente fino a sole circa 10.000 tonnellate, diventa evidente che l’impianto forlivese risulterà a breve sovradimensionato. Per tanto si chiede che venga chiuso e dismesso".

Il Forum chiede inoltre "una più incisiva e pressante richiesta di adeguamento alla installazione delle più moderne tecniche di riduzione di ogni inquinante per l’inceneritore Eco-Eridania di rifiuti speciali pericolosi di orgine sanitaria ed eventuale sua dislocazione in ambiti privi di insediamenti umani; una drastica riduzione dell’immissione in atmosfera degli inquinanti dal sistema dei trasporti, compresi quelli generati dal traffico aereo; un'informazione capillare sulla qualità ambientale e sulla salute pubblica per far conoscere ad ampie fasce della popolazione le fonti di rischio sanitario da determinanti ambientali, economici e sociali; e un sistema sanitario che contribuisca a ridurre l’impronta ecologica delle attività umane per ridurre l’inquinamento e le emissioni da gas serra".

Si chiedono anche "ricerche scientifiche e sanitarie indipendenti da sponsor commerciali e in assenza di conflitti di interesse con la salute pubblica", ma anche "l’attuazione di un costante e capillare canale informativo sulle questioni ambientali; l'adozione di forme di partecipazione attiva dei cittadini promuovendo il coinvolgimento di ampie fasce di popolazione; l'adozione di forme di controllo sul traffico dei rifiuti nel territorio al fine di monitorare provenienza, qualità e quantità dei trasferimenti dei rifiuti stessi; e la redazione completa e accessibile al pubblico di un elenco di tutte le “industrie insalubri di prima classe” (fra cui gli inceneritori e le discariche di rifiuti) presenti nei vari territori provinciali".

La lista delle richieste comprende anche "l’applicazione del principio di precauzione e adozione di ogni misura volta ad assicurare un alto livello di protezione per la salute umana e per l’ambiente nei confronti di tutte le "industrie insalubri di classe prima” (articolo 216 RD 1265/1934 “che devono essere isolate nelle campagne e tenute lontane dalle abitazioni”); la riduzione, sia a monte che a valle del sistema produzione-consumo, la formazione di scarti, sprechi e in ultimo di rifiuti sia urbani che speciali", ma allo stesso tempo "favorire e incentivare l’effettivo incremento di un sistema del riciclo di risorse e materiali" e "garantire tempi certi e modalità sicure per la riduzione dello stoccaggio in discariche dei rifiuti e la loro stessa chiusura (Parlamento europeo pacchetto “economia circolare” e “rifiuti” del 18/12/2017 che prevede l’obbligo di riduzione della percentuale del conferito in discarica del 5%)".

Tra gli obiettivi inoltre la "rriduzione dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo da parte di emissioni pericolose per la salute pubblica e l’ambiente (direttiva UE 2015/2193 del Parlamento europeo e del Consiglio; Consiglio europeo pacchetto ”Aria pulita per l'Europa”); lo sviluppo di un mercato locale di beni e materiali a “fine vita” con la realizzazione di “eco-centri urbani” (riuso e riciclo) per creare una “filiera corta del riciclo” diffusa; il controlli sui materiali destinati al consumo per verificare la composizione degli imballaggi e verificarne le caratteristiche del processo produttivo; e indagini merceologiche dei rifiuti urbani e speciali per quantificare le varie tipologie di materiali al fine di costruire una banca dati di offerta per il mercato del riciclo".

Il Forum propone inoltre "la realizzazione di “depositi temporanei al pretrattamento dei rifiuti” per le piccole e medie imprese per il conferimento di alcune tipologie e frazioni di materiali al fine di favorirne il riciclo". Gli ambientalisti chiedono "un impegno politico formale con atto di consiglio comunale per l’adozione delle proposta di Legge Regionale avente per titolo “principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque e dei rifiuti e norme di organizzazione delle funzioni relative alla gestione dei servizi pubblici locali acqua e rifiuti".

Concludono dal Forum: "Tutte cose queste ben note anche ai nostri amministratori pubblici, ma che evidentemente vengono disattese con continui compromessi, rinvii, deroghe, utilizzati strumentalmente come paraventi da politici e imprenditori che operano esclusivamente per limitare il controllo e la partecipazione dal basso, arrivando a minare alla base le garanzie costituzionali come l’articolo 32 della nostra costituzione che vuole la salute come bene dell’individuo e dunque dell’intera collettività. Non è più accettabile lo scarica barile sull’ultimo anello della catena, sul cittadino consumatore e contribuente, oltre che elettore, il quale è chiamato in prima persona a fare la propria parte per la riduzione dei rifiuti urbani".

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