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Bartolini (PdL) torna alla carica contro l'Agrofertil: "Inquinamento olfattivo"

Con un'interrogazione il consigliere regionale Luca Bartolini (Pdl) ricorda le sue annose battaglie per dare voce alle continue lamentele della popolazione nei confronti delle "esalazioni maleodoranti" emesse dall'Agrofertil di Santa Sofia

Con un’interrogazione il consigliere regionale Luca Bartolini (Pdl) ricorda le sue annose battaglie per dare voce alle continue lamentele della popolazione nei confronti delle “esalazioni maleodoranti” emesse dall’Agrofertil di Santa Sofia. Il consigliere evidenzia inoltre che la Provinciaha rilasciato, il 15 febbraio 2010, alla ditta in questione l'autorizzazione per le emissioni derivanti dalla attività di produzione di fertilizzanti e di compost, mediante l'utilizzo di pollina ed altri residui organici, e ricorda che, in una nota dell’ottobre 2011, l’Arpa, Servizio territoriale distretto di Forlì, ha trasmesso gli esiti dei controlli alle “emissioni odorigene” per verificare il rispetto dei limiti prescritti nella autorizzazione vigente.

Nella stessa nota, Arpa avrebbe rilevato "il superamento del limite di 300 ouE/m3 prescritto in autorizzazione per entrambi i biofiltri di cui alle emissioni E1 e E9" dell’azienda, tanto che il 28 ottobre 2011, la Provincia avrebbe comunicato alla ditta l'avvio del procedimento di diffida.
La stessa Amministrazione provinciale, per assumere i provvedimenti di competenza, avrebbe contestualmente chiesto al Comune di Santa Sofia, all’Azienda USL di Forlì e ad ARPA un parere per conoscere la sussistenza o meno di situazioni di pericolo o di danno per la salute o per l’ambiente.

La stessa Arpa, con una nota dell’11 novembre 2011, avrebbe risposto, tra l’altro, che “il D.Lgs 152/06 e s.m.i. non definisce la locuzione ‘pericolo per l'ambiente’ ma a parere dello scrivente ufficio essa si deve intendere come la possibilità che si verifichi un deterioramento significativo di una risorsa naturale (in questo caso l'aria) o dell'utilità e uso legittimo di quest'ultima”.

Il Servizio di igiene pubblica della Azienda USL di Forlì, infine, avrebbe risposto con una nota del 10 novembre 2011, evidenziando: che, “da anni la popolazione….lamenta, nel periodo estivo e autunnale, la presenza di cattivi odori, da sempre messi in relazione con le emissioni della ditta in questione”; che “gli odori molesti sono ormai considerati come inquinanti atmosferici ed è stato coniato il termine di ‘inquinamento olfattivo’ per indicare il loro impatto negativo sull'ambiente circostante e sulla popolazione esposta”; che “va comunque detto che i composti odorigeni non sono necessariamente associati ad un reale rischio per la salute umana. I possibili effetti sanitari rientrano nella ‘sindrome olfattiva’ che comprende irritabilità, nervosismo, disturbi gastrici, mal di testa, disturbo del sonno, perdita di appetito, irritazione del naso e delle prime vie aeree, irritazione congiuntivale”; che “nell'ottobre 2011 il Servizio igiene pubblica ha effettuato un'intervista ai medici di medicina generale (quattro) operanti sul territorio interessato da questo fenomeno” e che “tutti i medici intervistati hanno ribadito che il problema delle emissioni odorigene esiste da tempo soprattutto per i residenti nella zona iniziale del paese e hanno anche rilasciato certificati relativi ai disturbi lamentati dai loro assistiti”.

La nota prosegue sottolineando che “nel mese di ottobre 2011, Arpa ha comunicato un superamento del limite di 300 U.O./mc” “da attribuire alla mancata sostituzione dei letti filtranti con conseguenti ricadute sull'efficacia del sistema di trattamento delle emissioni odorigene presenti nell'azienda. In accordo con quanto evidenziato da Arpa si ritiene che la violazione in questione necessiti l'emissione di un atto di diffida con obbligo di ripristino delle condizioni ottimali operative dei biofiltri non funzionanti e con sospensione di nuovi conferimenti di pollina all'azienda fino a quando non venga ripristinata e verificata la totale efficienza dei biofiltri”.

La ditta Agrofertil, secondo Bartolini, non avrebbe quindi rispettato limiti imposti per le emissioni E1 ed E9 nella autorizzazione rilasciata dalla Provincia nel 2010, di conseguenza la stessa amministrazione provinciale, il 16 novembre 2011, avrebbe proceduto con un atto di diffida, determinando la contestuale temporanea sospensione (non ancora annullata) dell’autorizzazione alle emissioni in atmosfera rilasciata nel 2010, richiedendo anche che la ditta “non possa ricevere le materie prime in ingresso al proprio impianto”.

Ricordando infine che il sindaco di Santa Sofia, “durante l’ultima campagna elettorale, aveva promesso la chiusura dell’impianto entro il 31 dicembre 2010”, ma che ad oggi non è stata assunta alcuna iniziativa concreta per la delocalizzazione dell’impianto, l’esponente del Pdl chiede alla Giunta regionale se corrisponda al vero che la direzione AUSL starebbe valutando di rivedere il proprio parere negativo e vuole sapere quanti controlli ed in quali orari siano stati effettuati da parte di Arpa, Ausl, CFS e Polizia Provinciale dal 16 novembre scorso per verificare il rispetto dell’atto di sospensiva che prevede il blocco dei conferimenti di nuovo materiale nell’azienda.

Bartolini domanda inoltre quale valenza si attribuisca ai pareri del Servizio igiene pubblica e di Arpa, se non si ritenga opportuno attivare una postazione fissa per il monitoraggio olfattivo e della qualità dell’aria in prossimità di Agrofertil e se si intenda procedere alla ricerca, insieme all’azienda interessata, di un sito alternativo distante dalle zone abitate.

Il consigliere vuole infine conoscere se corrisponda al vero che l’azienda starebbe valutando ancora la possibilità di costruire un inceneritore di pollina nel medesimo sito e se sia fondata la preoccupazione, espressa dal sindaco di Santa Sofia, relativa alla “mancanza conclamata di filtro adeguato”, se ciò non comporti “una violazione dell'autorizzazione provinciale e, ancor più importante e pregnante, non abbia riflesso sui danni all'ambiente e alle persone”.

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