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Bike sharing, Petroni (Fli): "Estenderlo anche ai disabili"

"Esistono in commercio dei prodotti economici che sicuramente non aggraverebbero le casse Comunali e fornirebbero un servizio di gran lunga migliore alla collettività"

"Le sette postazioni di bike sharing previste dal piano di mobilità attuato dal nostro Comune e operativo a fine mese renderanno sicuramente  più economici e rispettosi dell'ambiente gli spostamenti nella città  ed  è fuor dubbio che un simile progetto di sviluppo sostenibile della città sia quanto di più auspicabile per un cittadino nei confronti della propria città". A sostenerlo è Elisa Petroni. Responsabile Regionale FLI delle donne, secondo la quale "è proprio per questo , che In linea con una visione della politica che sia di costante miglioramento dei servizi alla collettività e che soprattutto non perda mai di vista la centralità dell'individuo quale esso sia per appartenenza sociale, razza ,lingua e religione ci chiediamo se non sia giusto valutare anche l'opportunità concreta di inserire  all'interno dei bike sharing delle biciclette non solo "Normali" ed elettriche ma anche per persone disabili".

 

"Esistono in commercio dei prodotti economici che sicuramente non aggraverebbero le casse Comunali e fornirebbero un servizio di gran lunga migliore alla collettività dimostrando a fatti che la nostra città è attenta, molto attenta  alle  Pari opportunità nel senso più generico del termine. Complessivamente ,al momento, le bici  risulterebbero 106 di cui 30 elettriche e 76 normali  suddivise in sette postazioni ubicate nei punti più stategici della città", evidenzia Petroni.

 

"Sono sicura - aggiunge l'esponente di Fli - che ogni cittadino Forlivese  rinuncerebbe volentieri a sette di queste 76 biciclette normali per sostituirle con sette  di quelle per disabili (esistono in commercio bici rispondenti alle più disparate esigenze). Se avessimo per ogni postazione di Bike sharing almeno una e dico una bicicletta per disabili avremmo garantito un servizio a 360° gradi e a costo zero, rinunciando semplicemente a dotare le postazioni di un piccolo numero di biciclette per normodotati".

 

"La mia  - dice Petroni - non vuole essere una critica ma solo un suggerimento in spirito di costruttività e  accrescimento dei servizi offerti dalla nostra città nel pieno  rispetto di ogni singolo essere vivente in un generale e necessario contesto di razionalizzazione e contenimento dei costi. In alcune città, come ad esempio Parma, è già possibile noleggiare bici per disabili, bici per bambini , tandem e addirittura caschi, sellini, impermiabili e catarifrangenti per bici".

 

"Ci auguriamo che questa proposta non finisca "nel dimenticatoio" ma possa avviare un percorso di sviluppo intelligente ed economico della nostra mobilità in totale sintonia con le direttive Europee in modo tale che in un futuro, più prossimo che venturo, vi sia una mobilità eco-sostenibile  per tutti con la "T" maiuscola", conclude Petroni. 

 

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