“Silenzio. Così ha risposto il Comune di Forlì all’ennesimo grido d’allarme dei cittadini della frazione La Caserma, ogni giorno costretti ad 'affrontare' il biodigestore che sorge a poche centinaia di metri dalle loro case”. Ad affermarlo è Fabrizio Ragni, responsabile provinciale e capogruppo in consiglio comunale di Forza Italia.

“Nelle ultime settimane – spiega Ragni – i residenti hanno dovuto fare i conti con non pochi problemi derivanti dalla presenza del biodigestore: il forte odore di ammoniaca che costringe a chiudere le finestre anche d’estate e che provoca occhi lucidi, nausea e gola irritata, il colore marrone del torrente Spadolaro, probabilmente a causa del digestato sparso sui campi, forti rumori. È vero che la costruzione dell’impianto è stata autorizzata dalla Provincia di Ravenna e che lo stesso sorge nella parte ravennate della frazione, ma è altrettanto vero che la maggior parte delle case è in territorio forlivese e la ditta proprietaria ha sede a Forlì. Un sindaco ha il dovere di tutelare la salute pubblica, in questo caso parliamo di decine di cittadini forlivesi abbandonati al loro destino. Da settimane segnalano il loro disagio, da Forlì è arrivato in risposta solo silenzio”.

“Il Comune di Ravenna si è mosso chiedendo la chiusura dell’impianto a causa dei rumori e ne è nata una battaglia legale con la ditta titolare, quello di Forlì è rimasto a guardare. Il sindaco Davide Drei e l’assessore all'Ambiente, Alberto Bellini, tanto attenti alle tematiche ambientali, battano un colpo e spieghino se e come intendono muoversi. Lo chiederò attraverso un question time in consiglio comunale. Ma a chiederlo sono soprattutto i cittadini della frazione La Caserma”, annuncia Ragni.