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Venerdì, 29 Marzo 2024
Politica

Buoni spesa, il Pd: "Pasticcio sui quartieri". La replica: "Polemica strumentale"

"Un’azione che non ha visto alcun coinvolgimento preventivo dei soggetti interessati", attaccano dal gruppo consiliare del Pd

Nei giorni scorsi, l’amministrazione ha richiesto ai Comitati di Quartiere di mettere a disposizione del "fondo Buono Spesa" le risorse a loro destinate per il 2020 (circa 700 euro per ogni quartiere). "Un’azione che non ha visto alcun coinvolgimento preventivo dei soggetti interessati - attaccano dal gruppo consiliare del Pd -. Crediamo che non sia corretto richiedere sforzi economici ai Quartieri che, pur non facendo mai mancare il loro apporto alla comunità, come recentemente avvenuto per la distribuzione delle mascherine, dispongono di risorse limitatissime per svolgere la loro fondamentale attività sul territorio".

"Stupisce, inoltre, che l’amministrazione abbia necessità di “fare cassa” con i Quartieri, composti da persone che operano esclusivamente su base volontaria, quando solo qualche mese fa non si è badato a spese per luminarie natalizie e addobbo di tutti i campanili della città - continuano dal Pd -. Inoltre, dei 622mila euro erogati dal Governo al Comune per i buoni spesa, ne risultano ancora disponibili 400mila (mentre non si conoscono i dati dei contributori al conto corrente aperto dal Comune per ricevere donazioni), ragion per cui la richiesta del Comune appare del tutto ingiustificata".

"Quello del Comune è stato un vero pasticcio - concludono i consiglieri Dem - che sottende scarse capacità di coinvolgimento dal basso e progettazione da parte dell’Amministrazione, a cui suggeriamo di coinvolgere Consiglio comunale e Quartieri stessi, anche tramite un’apposita commissione bilancio, per valutare una diversa forma  di integrazione del fondo buoni spesa, ad esempio prevedendo l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione che sarà approvato a breve con il rendiconto consuntivo".

La replica

Replica l'assessore Andrea Cintorino: "Spiace dover leggere ancora una volta delle inesattezze da parte del Partito democratico forlivese che pecca di disinformazione e polemica strumentale. La proposta - che non è di certo un obbligo - di scrivere ai quartieri del nostro territorio è stata dettata dal fatto che alcuni di questi ci avevano chiesto in che modo e tramite quali canali potevano intervenire in questa fase di emergenza sanitaria in soccorso delle fasce più deboli della nostra popolazione. Quello contenuto all’interno della mail, quindi, era semplicemente un invito, non un sollecito, al quale nessun coordinatore di quartiere era ed è tenuto necessariamente ad aderire, né tantomeno a giustificare. Spiace quindi che i consiglieri Dem abbiano ritenuto di dover polemizzare su un tema così delicato quale l’emergenza epidemiologica attualmente in corso, senza nemmeno essere a conoscenza dei precedenti, anche comunicativi, intercorsi tra l’Amministrazione, gli uffici e i coordinamenti di quartiere. Sarebbe meglio che il Pd rinunciasse a queste sterili contestazioni per concentrarsi sull’avanzamento di proposte condivisibili funzionali a superare la crisi e uscire dall’emergenza".

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