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La ricetta di Calderoni per il centro storico: "Tornare ad abitarci e sosta in parcheggi silos"

Sulla scheda elettorale ci sarà anche la sua lista personale, a fianco di quelle dei partiti e liste civiche, che porterà il nome di “Fiducia collaborazione comunità"

Dieci idee e dieci progetti per la città: è quanto ha esposto Giorgio Calderoni, candidato sindaco sostenuto dal Pd e da altre forze politiche di centro-sinistra nel corso di un incontro. “Non è un programma elettorale, ma un primo step frutto degli incontri del primo mese e di mie personali riflessioni”, spiega Calderoni. Sulla scheda elettorale ci sarà anche la sua lista personale, a fianco di quelle dei partiti e liste civiche, che porterà il nome di “Fiducia collaborazione comunità – Con Giorgio Calderoni”. Il simbolo è stato presentato ufficialmente.

Calderoni sostiene di voler alternare continuità e discontinuità rispetto al passato. “Una scelta di continuità sarebbe stato un secondo mandato a Drei, quindi chiunque venga dopo si pone in discontinuità. La continuità starà nel non lasciare a metà strada i progetti ancora in atto, ma ci sarà  discontinuità, in particolare nel far leva maggiormente sulla collaborazione e l'ascolto della società,  decidere da solo non è nelle mie corde”, risponde alla domanda.

Giorgio Calderoni presenta la ricetta per il centro storico

La macchina comunale

Calderoni espone le idee guida dalla sua amministrazione, in caso di elezione. “Al primo punto metto la sistemazione della macchina comunale,  con un Comune che lavora per progetti e non per pratiche, dotato di un ufficio studi e di programmazione strategica con tre ricercatori giovani. Il Comune deve essere anche 'facilitatore', con un servizio ad hoc che aiuti i gruppi informali per realizzare iniziative di ogni tipo, che faccia da interfaccia per la burocrazia nell'ambito di accordi quadro, spesso infatti capita che l'organizzazione di eventi da parte della comunità si blocchi di fronte a incombenze quali Siae, anti-incendio, assicurazione, Ausl etc.; ci sarà poi un ufficio unico di rapporto coi quartieri, con un dirigente unico e un drappello di 'impiegati di strada', in grado di ascoltare le richieste dei quartieri”.

Sicurezza e collaborazione coi cittadini

Il candidato sindaco del centro-sinistra vuole una 'Forlì della collaborazione', intendendo questa come collaborazione tra pubblico e privato, soprattutto sulla cultura, l'economia e il decoro della città. “Anche la sicurezza deve essere partecipata, con i gruppi di vicinato, in tal senso guardiamo ai  protocolli di Cesena e Ravenna già siglati con la prefettura, ma senza tralasciare anche una rete di solidarietà di quartiere sul modello di Firenze, per il sostegno alle persone in difficoltà come gli anziani”. Per il candidato la collaborazione coi cittadini va premiata col “baratto amministrativo”, che si sostanzia in meno balzelli comunali per chi si impegna nella manutenzione della città, così come per le imprese che si mostrano affezionate al territorio con alti standard di qualità ambientale e del lavoro.

Raccolta e ciclo dei rifiuti

Sul tema dei rifiuti Calderoni lancia lo slogan 'Sporcarsi le mani con Alea': “Il modello di fondo della raccolta va bene, ma bisogna rimettere le mani alla governance per far fronte alle difficoltà gestionali viste in questi mesi”. Non solo per Calderoni bisogna “pensare più in grande, per ora Alea è il soggetto deputato alla raccolta, deve invece controllare tutto il ciclo dei rifiuti, sul modello di Contarina che già fa così”.

Unione dei Comuni

Avanti con l'Unione dei Comuni, che per Calderoni non va né smembrata in ambiti territoriali più piccoli, né abolita, ma deve restare con Forlì capoluogo all'interno di essa. Così Calderoni: “L'idea di fondo è giusta, ma bisogna mettere le mani fortemente nella struttura, con un ruolo centrale del sindaco di Forlì, l'Unione resta l'unica possibilità di fare economia di scala che con altri enti non si possono avere, certo sarebbe stato meglio partire coi servizi interni come la Ragioneria, piuttosto che con quelli esterni a contatto col pubblico, come la Polizia Municipale”. Non solo unione, ma anche area vasta: per Calderoni servono confronti periodici e formalizzati tra le principali città della Romagna. 

Economia, lavoro e infrastrutture

Calderoni pone alcuni progetti per la sua futura amministrazione. Il primo è un “Patto per il lavoro” tra imprese e sindacati. Tuttavia viene precisato che non sono previste risorse specifiche, ma si tratta di miglioramenti sui tempi della burocrazia per le imprese, i trasporti pubblici nelle zone industriali, servizi aziendali come doposcuola e asili, più raccordo con l'università per la formazione dei nuovi profili professionali necessari per la competitività delle imprese. Per la Forlì del 2030 Calderoni punta a lasciare alla generazione dei 'millenials' uno sviluppo sostenibile (in questa categoria inserisce il progetto di un nuovo parco urbano al Ronco). Per le opere pubbliche viene indicata solo la priorità al completamento dell'anello della tangenziale.

Centro storico

Gran parte dei progetti sono relativi al centro storico: Calderoni vuole realizzare un'isola giardino-botanico nell'area antistante al San Domenico, punto di partenza di una ciclovia che giunga da Forlì al parco nazionale delle Foreste Casentinesi. Tra le proposte anche un ridisegno partecipato di piazza Saffi, mentre pone come grande priorità il recupero completo del palazzo del Merenda sede della biblioteca comunale. Tra gli edifici in centro c'è Palazzo Albertini che nel disegno di Calderoni non deve essere solo urban center, ma sede di collezioni permanenti tra cui quelle dei libri pop-up di Missiroli e le macchine alchemiche di Eltore Elica, collezioni donate quindi da artisti locali. Per la cultura Calderoni immagina laboratori teatrali, musicali e delle arti visive negli spazi del Campostrino e del Foro Boario, oltre che alla Fabbrica delle Candele.

E sempre sul centro storico il progetto di Calderoni è di realizzare due o più parcheggi silos, uno in via Lombardini al posto dell'attuale parcheggio sopraelevato e il secondo in via dei Gerolimini (riaprendo inoltre il parcheggio sotterraneo attualmente chiuso della galleria Vittoria, in via Oberdan). “Mi riferisco a immobile di pregio, realizzati con vetrate, funzionali alla sosta dei residenti e a quella  temporanea di chi viene in centro, così da poter eliminare parte della sosta in strada e liberare dalle auto le piazze più belle, come piazza delle Erbe”. Precisa Calderoni: “Ogni sottrazione di posti auto necessita prima di una compensazione”. Secondo Calderoni, infine, bisogna agevolare il rientro della residenza dei forlivesi in centro storico,  che ad un certo punto “si è spopolato e poi ripopolato non con principi di qualità, dobbiamo tornare a rendere il centro attrattivo per la residenza”, spiega. Con quali modalità? “Anzitutto poter utilizzare al meglio i volumi esistenti, favorendo ristrutturazioni di sottotetti, la possibilità di creare bagni. Mi risulta che ci sono regolamenti comunali datati e più rigidi di quanto consentono le leggi”. 

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