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Casa della Carità, M5S: “Se il progetto è davvero caritatevole, si può spostare”

"Sulla vicenda di Malmissole, il messaggio di una larga parte residenti è stato chiaro: l'eventuale presenza dei detenuti è vissuta con forte disagio "

“Ancor prima del merito è sbagliato il metodo con il quale il progetto è stato di fatto calato dall’alto senza coinvolgere prima la cittadinanza, non si può avviare un progetto con un impatto del genere senza ottenere la condivisione delle persone che vivono in quel territorio”, spiegano Daniele Vergini e Simone Benini consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle di Forlì, tornando sul tema della Casa della Carità a Malmissole, destinata a detenuti a fine pena.

Dicono i due consiglieri: “Al contrario noi, che facciamo della partecipazione una delle nostre stelle polari, invitiamo gli abitanti dei quartieri Malmissole, Barisano, Poggio, Roncadello, San Giorgio a intervenire numerosi al prossimo appuntamento del “Movimento in Ascolto” che si svolgerà, nonostante i numerosi ostacoli posti dal Comune, lunedì in via Trentola 68, dalle ore 21:00, presso l’azienda agricola Casadei, per riflettere e discutere insieme sulla Casa della Speranza e su eventuali altre problematiche. Incontro che abbiamo voluto nell’ambito della nostra iniziativa itinerante per ascoltare la voce dei quartieri, troppo spesso abbandonati nell’assoluto disinteresse di chi ci amministra”.

“Sulla vicenda di Malmissole, il messaggio di una larga parte residenti è stato chiaro: l’eventuale presenza dei detenuti è vissuta con forte disagio e grandi preoccupazioni. Il luogo scelto per il progetto della Casa della Speranza non è ritenuto idoneo e sta creando una forte spaccatura nella piccola comunità e si teme che possa portare ad un peggioramento del senso di sicurezza, già di per sé precario, percepito dai residenti”, commentano nel merito i due consiglieri del partito di Beppe Grillo. 

“Inoltre - continuano i pentastellati - ci giunge voce che la Diocesi usufruirebbe di fondi per ristrutturare i locali della canonica della chiesetta di Malmissole per adibirli, appunto, all’accoglienza dei detenuti a fine pena; ma se l'obiettivo del progetto è veramente quello caritatevole, crediamo sia da considerare come alternativa  la proposta del comitato dei residenti di realizzare l’iniziativa in altri luoghi meno invasivi e centrali per la vita di paese, ad esempio in una tenuta agricola anch’essa di proprietà della Diocesi”.

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