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Illuminazione dei campanili cittadini, il gruppo consiliare del Pd non ci sta: "Spreco di denaro pubblico"

Per il Pd "un investimento 110mila euro dei contribuenti da parte dell'amministrazione comunale per illuminare i 27 campanili del territorio comunale è una spesa spropositata e non condivisibile"

Il gruppo consiliare del Partito Democratico entra nel merito della variazione di bilancio deliberata in Consiglio comunale lunedì scorso, relativa all’illuminazione dei campanili della città. La delibera è stata approvata, a suon di maggioranza, ma i consiglieri presenti del Partito Democratico hanno votato compattamente in modo contrario.

Durante il Consiglio, diversi e articolati sono stati gli interventi dei Dem - Soufian Hafi Alemani, Valentina Ancarani, Elisa Massa e Loretta Prati - i quali hanno tutti ribadito la loro contrarietà evidenziando come "un investimento 110mila euro dei contribuenti da parte dell'amministrazione comunale per illuminare i 27 campanili del territorio comunale sia una spesa spropositata e non condivisibile".

"Non condividiamo la scelta dell’assessore Vittorio Cicognani – spiegano -, che ha giustificato l’impegno come ‘un segnale di vicinanza alle frazioni stesse, che per le feste di Natale non hanno mai avuto, da quello che mi ricordo, un intervento di questo tipo’. Addirittura l'assessore ha annunciato l’intenzione, previa autorizzazione dalle Belle Arti, di mantenere per tutto l’anno l'illuminazione dei campanili".

"Non possiamo assolutamente approvare la scelta dell’amministrazione e la motivazione addotta, anche alla luce della lettera che il vescovo della Diocesi di Forlì- Bertinoro ha voluto inviare ai nuovi sindaci e ai consiglieri eletti nelle ultime elezioni amministrative - proseguono i consiglieri -. Le parole del vescovo Corazza, lette dal sindaco Gian Luca Zattini in occasione dell'insediamento del consiglio comunale, a buon intendimento della comunità forlivese, contenevano infatti l’espressa raccomandazione, sulla scorta delle indicazioni di Papa Francesco, di aiutare gli ultimi, con una solidarietà fraterna che si esplica nelle Caritas diocesane e nei gruppi di ascolto, punti di riferimento per le persone economicamente e socialmente svantaggiate, che il vescovo invitava a valorizzare e sostenere".

"Per questo ed altri motivi, tra i quali non meno importanti l'inquinamento luminoso e il consumo energetico non giustificato, ci chiediamo se il vescovo, persona di spiccata intelligenza e sobrietà, abbia realmente ‘accordato il proprio consenso’ a questa singolare iniziativa di spesa, rivolta al mero abbellimento estetico delle torri campanarie. Dal momento che, infine, ci sembra evidente lo spreco di denaro pubblico - l'amministrazione poteva anzitempo indagare la possibilità di forme di finanziamento non esclusivamente pubbliche - connesso a questo tipo di impegno, provvederemo a segnalare la vicenda alla Corte dei conti, affinché valuti la legittimità della spesa ed attui ogni eventuale provvedimento conseguente", conclude il gruppo consiliare.

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