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Caso gettoni di presenza, il Pd: "Solo demagogia dal M5S"

“Ci pare del tutto strumentale e demagogico parlare di erogazione illegittima e  indebita, come fanno i consiglieri del M5S , al solo scopo di screditare chi ha ricoperto e ricopre ruoli politici"

“Ci pare del tutto strumentale e demagogico parlare di erogazione illegittima e  indebita, come fanno i consiglieri del M5S , al solo scopo di screditare chi ha ricoperto e ricopre ruoli politici all’interno del Consiglio comunale”: è la presa di posizione del gruppo consigliare del Pd, sulla vicenda dei gettoni di presenza erogati negli ultimi anni per la conferenze dei capigruppo del Consiglio comunale, gettone che non andava erogato per quel tipo di seduta e da cui si è originata un'azione retroattiva fino a dieci anni indietro per n recupero di somme pari a 96mila euro.

Scrive in una nota il Pd, in relazione alla delibera approvata dal Consiglio Comunale il 31 luglio 2017, con la quale si è modificato l’art. 71 del Testo Unificato dei regolamenti  per il funzionamento degli organi del Comuni di Forlì (approvato ad aprile 2009): “Riteniamo inaccettabile il tono demagogico con cui viene presentato questo provvedimento dai consiglieri del Movimento 5 Stelle”.
 
“Va specificato che i capigruppo in Consiglio comunale in questa e nelle precedenti legislature, si sono visti corrispondere un gettone di presenza in relazione alle riunioni della conferenza capigruppo, in quanto ciò era previsto dal regolamento già citato del Comune di Forlì, la cui conformità normativa e contabile è stata affermata da tutti i tre segretari generali che si sono susseguiti in tale ruolo nell’ente.  E’ quindi chiara ed evidente la buona fede di coloro che hanno percepito questo emolumento che, lo ricordiamo, corrisponde a 42 euro su cui viene applicata la tassazione”, spiegano i consiglieri PD.
 
“Ci pare perciò del tutto strumentale e demagogico parlare di erogazione illegittima e  indebita, come fanno i consiglieri del M5S , al solo scopo di screditare chi ha ricoperto e ricopre ruoli politici all’interno del Consiglio comunale.  Nonostante questo, nel rispetto di alcune pronunce della magistratura contabile, i consiglieri del Partito Democratico presenti alla seduta del 31 luglio hanno votato per eliminare la norma che attribuiva il gettone di presenza anche ai membri della conferenza capigruppo del Comune di Forlì, a cui peraltro  il gettone non viene più corrisposto già da gennaio 2017. La delibera ha modificato il solo regolamento, eliminando l’erogazione del gettone.
Pertanto qualsiasi azione successiva, relativa alle modalità di  eventuali recuperi , è frutto di scelte tecniche dirigenziali e non del Consiglio comunale”, concludono i consiglieri.

Anche il consigliere del Gruppo Misto Daniele Avolio è critico e chiede conto, con un accesso agli atti, dei dirigenti comunali che hanno sostenuto la regolarità di queste elargizioni: “Da quanti si evince dalle dichiarazioni stampa apparse sulla cronaca politica locale, provenienti sia da alcuni esponenti politici locali che da dirigenti comunali, sembrerebbe che i capigruppo consiliari abbiano preteso i gettoni di presenza in maniera ingiusta procurandosi un profitto economico sulle spalle dei cittadini forlivesi. Le cose non stanno come sono state descritte in più riprese ed spesso in maniera del tutto strumentale. Le somme erogate in questi ultimi dieci anni ai capigruppo consiliari per la partecipazione alle sedute della Conferenza dei Capigruppo, sono state legittimamente percepite a fronte di quelle norme regolamentari approvate nel 2009, ancora in vigore, ma che nessuno di coloro che erano preposti a vigilare ed eventualmente proporre e procedere ad una rettifica, si è mai attivato per incompetenza”.

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