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Gettoni, consigliere pagano la rata: infuocato dibattito in Consiglio comunale

Il presidente dell'assise, Paolo Ragazzini, ha provato a stoppare la discussione sulla questione chiedendo un intervento per gruppo, ma quello di Daniele Vergini del Movimento ha infuocato gli animi

Si interrompe il procedimento di decadenza per morosita' per due consigliere comunali di Forli'. E con esso la vicenda della restituzione dei gettoni della conferenza dei capigruppo e dell'ufficio di Presidenza, innescata dal Movimento 5 Stelle oltre un anno fa. Le due "ritardatarie" Paola Casara di Noi forlivesi e Vanda Burnacci di Forza Italia hanno infatti pagato martedì mattina la prima rata e la relativa delibera di decadenza, gia' emendata dai pentastellati per non avere ricevuto la regolarita' contabile, viene sostituita da quella di presa d'atto del termine del procedimento. Il presidente dell'assise, Paolo Ragazzini, ha provato a stoppare la discussione sulla questione chiedendo un intervento per gruppo, ma quello di Daniele Vergini del Movimento ha infuocato gli animi.

Ed cosi' il presidente a costretto a interrompere per qualche istante la seduta per confrontarsi con i capigruppo. Poi si è optato per avviare il dibattito. "Finalmente l'epilogo grazie alla nostra perseveranza. Siamo stati mossi solo da legalita', rispetto regole ed equita' di comportamento dei cittadini", attacca Vergini. D'altronde Forli' e' stato "uno degli ultimi Comuni d'Italia" a conformarsi per una "sorta di amnesia collettiva e selettiva". I pentastellati sono stati oggetto di "attacchi da tutte le forze politiche, insulti personali o border line". Ma alla fine "due consiglieri contro 30 hanno avuto ragione, perche' siamo competenti", conclude rimarcando nuovamente "l'incoerenza" del centrodestra rispetto alla vicenda Livia Tellus.

Per Fabrizio Ragni di Forza Italia "la vicenda non e' chiusa, non e' ancora arrivato il parere della Corte dei conti, che e' dirimente: si doveva posticipare tutto. Noi non riconosciamo il debito", ha aggiunto, rimproverando agli uffici comunali di "avere ceduto alle minacce di alcuni consiglieri". Dello stesso avviso, tra i banchi della maggioranza, Mario Peruzzini di Forli' sicura si è augurato che "la storia non finisca qui ma nella legalita' che tutti abbiamo invocato". C'era un regolamento comunale che prevedeva i gettoni, ha evidenziato, "c'e' un parere non una norma precisa". Ma "i 5 Stelle guardano le pagliuzze e non le travi. Siete vergognosi e poco rispettosi".

La capogruppo dem Maria Maltoni ha definito la vicenda "vergognosa dal punto di vista politico, si discute l'interpretazione di una norma". A Cesena, ha continuato, il segretario comunale ha ritenuto di fare la proposta in merito ai gettoni e da nessuna parte si e' andata al recupero, "abbiamo sbagliato. Inqualificabile - ha aggiunto - la richiesta di dimissioni della vicepresidente Burnacci". E il dem Michele Bertaccini: "Abbiamo avallato un principio sbagliato". Tatiana Gentilini di Forli' Sicura ha puntato il dito sui "tecnici che non sono stati all'altezza". Il M5S ha "creato una guerra fratricida, offuscando i responsabili". Ha invece la "nausea" Davide Minutillo di Fratelli d'Italia: "Se c'e' un errore e' imputabile ai tecnici, non ai consiglieri".

Il Movimento e' passato da "chiedere giustizia al giustizialismo", ha sottolineato Daniele Mezzacapo della Lega Nord: "E' stato creato un grave danno", ha aggiunto chiedendo un comunicato di chiarimento sulla vicenda da parte del presidente del Consiglio. E' ricorso all'umorismo Lodovico Zanetti del Gruppo misto: "Che voi siate bravi con le restituzioni e' come parlare di corde in casa dell'impiccato". La speranza e' che "ci abbiate preso", per evitare i ricorsi. La delibera di presa d'atto di chiusura del procedimento di decadenza passa con 16 voti favorevoli, un contrario, Gentilini di Forli' sicura, e due astenuti, Peruzzini di Forli' sicura e Paolo Bertaccini di Con Drei per Forli'. (fonte Dire)

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