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Posti barca nei "marina resort": il vice ministro fuga ogni dubbio sul caos Iva

Il vice ministro delle Infrastrutture e Trasporti Riccardo Nencini fuga ogni dubbio sul caos creatosi sull'applicazione dell'Iva sui posti barca dopo la sentenza della Corte costituzionale del 26 gennaio 2016.

L'Iva sui posti barca nei Marina resort si applica agevolata al 10% e non al 22, laddove i porti turistici siano dotati degli impianti e dei servizi previsti dal decreto ministeriale del luglio scorso e rispondano ai requisiti richiesti dalla Regione. In risposta all'interrogazione presentata dal deputato forlivese Bruno Molea (vice capogruppo alla Camera di Civici e Innovatori), il vice ministro delle Infrastrutture e Trasporti Riccardo Nencini fuga ogni dubbio sul caos creatosi sull'applicazione dell'Iva sui posti barca dopo la sentenza della Corte costituzionale del 26 gennaio 2016.

Già il decreto legge del 2014 equiparava i marina resort alle strutture ricettive all'aperto prevedendo l'Iva agevolata al 10%: le due leggi di stabilità successive resero poi quella norma definitiva. Ma la sentenza della Corte Costituzionale ne decretò l'illegittimità parziale nella parte in cui "non contempli che la configurazione delle strutture debba avvenire nel rispetto di requisiti stabiliti dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, sentito il Ministero dei beni culturali e ambientali e del turismo, previa intesa della Conferenza Stato-regioni". Era stato questo, come messo in luce dal deputato forlivese Bruno Molea, "a innescare il caos tra regioni che continuavano ad applicare l'Iva agevolata e altre che la richiedevano al 22%. Questo ha nel tempo frenato il mercato e ostacolato la stipula e il rinnovo di molti contratti di ormeggio - spiega Molea -. La mia regione, l'Emilia-Romagna, è stata tra le prime a varare una legge regionale ad hoc sull'equiparazione dei marina resort  alle strutture ricettive all'aperto continuando quindi ad applicare l'Iva al 10%, ma l'incertezza non ha risparmiato nessun porto turistico".

A mettere chiarezza ci pensa però il ministero: la sentenza della Corte costituzionale non annulla la legge, chiarisce il vice ministro Nencini, ma la integra chiedendo l'intesa con la Conferenza Stato-Regioni. Per questo, acquisita quella intesa, il ministero "ha emanato - scrive Nencini - il decreto ministeriale 6 luglio 2016 con il quale individua i requisiti minimi ai fini dell'equiparazione delle strutture organizzate per la sosta e il pernottamento di turisti all'interno delle proprie unità da diporto ormeggiate nello specchio d'acqua attrezzato alle strutture ricettive all'aperto. Laddove i marina resort siano dotati di tutti gli impianti e di tutti i servizi elencati dal decreto e rispettino i requisiti che saranno previsti dalla normativa regionale di settore, alle prestazioni rese ai clienti alloggiati si applichi l'Iva agevolata al 10%". 

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