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"I quartieri incatenati alle logiche di partito"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

"È approdato in Consiglio Comunale un documento di partecipazione dei cittadini ai “beni comuni” ed al volontariato amministrativo. Per 18 mesi sono stati forniti i contributi da quartieri e circoscrizioni ed è stato sviluppato un dibattito (iniziato già con la giunta del Sindaco Balzani) per aprire un nuovo capitolo sulla partecipazione, ma sono bastati solamente  trenta giorni per consegnare un regolamento dei quartieri che subisce fortemente influenze partitiche; 

Sono bastati trenta giorni per dare un colpo di spugna a ciò che con amore, sapienza, impegno, dedizione, conoscenza ed esperienza era stato costruito in circa quarant’anni dai cittadini forlivesi e dalle amministrazioni che si sono succedute alla guida del nostro comune; trenta giorni per dire ai forlivesi che non serve più il loro contributo disinteressato e gratuito, poiché i nuovi componenti dei quartieri saranno eletti attraverso normalissime elezioni a “Suffragio diretto con sistema proporzionale” per rimanere in carica cinque anni.  Si pensava che finalmente fosse giunto il momento di sviluppare uno spazio assembleare, dove ogni cittadino forlivese potesse esprimere le proprie idee e capacità nell’interesse del benessere comune ed in un periodo più ridotto (massimo tre anni). Lo scopo era quello di avere più partecipazione, impegni ridotti, possibilità di ricambio o alternanza, ma soprattutto una maggiore diffusione della vita del Quartiere che consente di mantenere un’identità territoriale.

Ciò che emerge dagli articoli del nuovo regolamento sono una serie di competenze consultive che non offrono certezza partecipativa e che mettono in conflitto comitati di quartiere con associazioni del volontariato, attraverso le quali i singoli cittadini possono risolvere i problemi propri e della loro comunità con un accesso più rapido e facile agli uffici comunali.  Inoltre si chiede a chi voterà in C/C come i comitati possano adempiere alle funzioni a loro decentrate (“l'educazione dei cittadini”, “lo sviluppo della cittadinanza attiva nel senso civico”, “attività di promozione sociale , culturale e civile”), in quanto non gli vengono forniti i mezzi, le sedi, le attrezzature e i finanziamenti adeguati.

Riteniamo che questo documento non possa diventare uno strumento per la reale partecipazione dei cittadini, ma sia giunto il momento di avviare una seria consultazione in ogni quartiere, con assemblee appositamente convocate, dove emerge la voce dei cittadini e non la politica di maggioranza che porterebbe i quartieri ad essere le sezioni dei partiti, così come da uno stucchevole dibattito avvenuto con l'ultima elezione delle Circoscrizioni nel nostro comune".

Euro Camporesi 
Chiara Mancini
L’Altra Emilia-Romagna

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