"Chiusura della De Gennaro per ospitare profughi?": la Lega porta il caso in Regione

“No alla chiusura della caserma ‘De Gennaro’ di Forlì e al trasferimento coatto degli 800 militari ad Ascoli Piceno, no al suo utilizzo come centro di accoglienza per clandestini”. L’appello è contenuto in un’interrogazione presentata dal consigliere regionale leghista Massimiliano Pompignoli che porta in Regione il caso, chiedendo al presidente Bonaccini “chiarimenti sull’operazione che starebbe portando avanti il ministero della Difesa”.

“Se c’è anche solo il lontano rischio che la struttura venga svuotata per farne un centro di accoglienza per gli immigrati daremo battaglia e non faremo sconti a nessuno - promette il consigliere del Carroccio -. A Lugo l’ex caserma dei carabinieri è stata svenduta all’accoglienza dei clandestini, non vorremmo che si ripetesse un fatto analogo. La caserma ‘De Gennaro’, oltre ad essere un presidio storico di enorme valore militare (reso tale dal reggimento Fanteria Aeromobile “Trieste” della Brigata Friuli, pluridecorato negli anni per imprese e battaglie eroiche) rappresenta un indotto per il territorio”.

“Il trasferimento coatto di centinaia di famiglie è un disagio evitabile",  dice Pompignoli, che avanza anche una proposta alternativa: “La caserma di Rimini, invece di quella di Ascoli Piceno, è molto più vicina e logisticamente più accessibile". "Siamo fermamente contrari a usi impropri di strutture militari - prosegue il segretario della Lega Nord Romagna Jacopo Morrone -. Sarebbe una decisione scellerata quella di svuotare un presidio di sicurezza, che garantisce anche un indotto economico per il territorio, per farne un ‘campo profughi’. Di questo passo il Pd ci ridurrà fuori casa per fare spazio ai clandestini. Vigileremo affinché la destinazione d’uso della ‘De Gennaro’, in caso di trasferimento dei militari, sia consona e compatibile con la gloriosa storia che ha alle spalle e affinché le caserme di tutte le altre zone della Romagna non siano ridotte a centri di accoglienza”.