Chiusura dei piccoli uffici postali: "Luoghi di grande importanza per la comunità"

“Chiudere gli uffici di Poste Italiane a Ricò, Voltre e Tontola, molto spesso fra i pochi punti "vivi" di piccole ma storiche frazioni,  significa sferrare duri colpi alla vivibilità di queste località. Certo, oggi le comunicazioni sono varie e di diverse dalla storica lettera postale, occorre però fare attenzione, perché in questi anni poste Italiane ed i suoi uffici sono diventati anche altro”. Sono in allerta i consiglieri dell'Unione dei Comuni Michele Bertaccini, Angela Bevoni, Paola Zucchi e Carlo Spagnoli, della lista Unione bene comune    .

“Oggi molti all'ufficio postale ritirano la pensione,  hanno il proprio conto corrente, assicurazioni e fondi pensione. In molti casi la vendita diretta di beni e servizi di vario tipo avviene proprio alle poste.  É evidente che queste attività rappresentano, soprattutto nei territori di campagna, collina e montagna, punti di riferimento di grande valenza sociale. Semplice ma efficace la posizione del nostro deputato  Marco di Maio che ha sottolineato come  non sono sufficienti logiche di mera contabilità e in questo senso porteremo la questione in seno al consiglio dell'Unione dei Comuni, dopo che già il parlamento e altre istituzioni sono state interessate”, proseguono i consiglieri.

“Poste italiane è una società a maggioranza privata, ma che conserva importanti finanziamenti e contributi pubblici e non può limitarsi ad applicare meramente logiche di mercato che ovviamente non possono giustificare il mantenimento di piccoli uffici postali. Piccoli, ma di grande importanza per le comunità in cui operano. Ci auguriamo che ci sia la possibilità di invertire la rotta al più presto”, concludono.