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Cinque anni da sindaco, Drei tira la somme: "Non mi pento di aver rinunciato al bis"

"Considero il mio impegno amministrativo ed elettorale rispettato nelle sue linee di principio e nei suoi progetti"

Martedì scorso ha partecipato all'ultimo dei 131 consigli comunali della Legislatura. Il sindaco Davide Drei ha presentato sabato mattina al Teatro San Luigi il resoconto del suo mandato. Il primo cittadino ha ringraziato ad inizio intervento il deputato Marco Di Maio per le relazioni col governo, citando tra le opere compiute la Tangenziale, ed i consiglieri regionali Valentina Ravaioli e Paolo Zoffoli ("sono stati punti di riferimento col presidente Stefano Bonaccini e la Regione, avviando importanti progetti strategici a beneficio del territorio"). "È stato fatto anche un lavoro con gli altri comuni della Romagna per affermare l'equilibrio delle relazioni, il peso e la storia del ruolo di Forlì in ambito romagnolo", ha aggiunto. Drei ha definito "costruttive" le relazioni con le rappresentanze del mondo economico, "fermo restando la necessità di procedere nel lavoro avviato con le associazioni di categoria per quanto riguarda le politiche di commercio del centro storico".

Ha valutato "positiva" l'azione concertata con Cgil, Cisl e Uil, ricordando che "non hanno fatto sconti all'amministrazione ad inizio mandato con mobilitazioni", e sottolineando come siano stati "interlocutori necessari al processo di costruzione delle decisioni, stringendo importanti accordi sulle politiche di servizi di bilancio a favore di cittadini e famiglie in difficoltà, come l'abbassamento dell'Irpef". "Positivo e produttivo" il rapporto con la Fondazione Cassa dei Risparmi: "È un patrimonio per il territorio forlivese che altri territori anche romagnoli non hanno; generatore di risorse e di progetti per lo sviluppo della città, in particolare nel campo della cultura, del sociale e della promozione del territorio". Tra le azioni sostenute Drei ha ricordato il contrasto alla ludopatia, mentre sul tema dell'immigrazione "Forlì è stata città apripista in un'ottica di integrazione nella costruzione di una comunità interculturale anticipatrice degli scenari che attendono le nuove generazioni". Drei ha quindi riavvolto il nastro al gennaio del 2014, quando maturò l'idea di candidarsi sindaco, vincendo le primarie del Pd.

Quindi ha ricordato il progetto dell'Unione dei Comuni, di cui è stato presidente per tre anni. "Mi sono impegnato con tutte le mie forze - ha evidenziato-. Sono stato più volte definito come il primo sindaco cattolico di Forlì, ma ho interpretato il mio ruolo in maniera laica e rispettosa dell'ordinamento dello Stato e del pluralismo delle culture". Drei ha anche evidenziato di aver subìto nel suo percorso "contestazioni ingiuste". Il primo cittadino ha inoltre aggiunto di non essersi pentito per aver rinunciato al bis: "Quella dell'11 luglio è stata una scelta definitiva, ma non è stata facile e a cuor leggero. Considero il mio impegno amministrativo ed elettorale rispettato nelle sue linee di principio e nei suoi progetti. Gli amministratori possono essere ritenuti importanti, ma non insostituibili".

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