Civitella, Bergamaschi sotto tiro. Il PdL: "Dal sindaco solo bugie"
"Di fronte a tale arroganza e a tanta supponenza non ci si può più confrontare". Il PdL di Civitella attacca duramente il sindaco Pierangelo Bergamaschi sulla ormai famosa questione panchine.
“Di fronte a tale arroganza e a tanta supponenza non ci si può più confrontare. Se il sindaco Bergamaschi è convinto di risolvere il caso delle panchine per il campo sportivo senza il nostro aiuto in Consiglio, che pare non interessargli, formuliamo a lui e al presidente della società sportiva i migliori auguri per la risoluzione della vicenda-papocchio al limite della legalità”. Il Pdl di Civitella ribatte duramente all'ultima uscita di Bergamaschi pubblicata sugli organi di stampa.
L’opposizione era intervenuta per appoggiare in Consiglio una nuova delibera e trovare finalmente una soluzione per non penalizzare la società sportiva di calcio.
“Nella risposta inopportuna e fuori luogo del Sindaco Bergamaschi si afferma fra le altre sciocchezze che la nostra richiesta di dimissioni è riconducibile alla mancata nostra vittoria di due anni fa. Nel merito, ci preme ricordargli che il favorito era soltanto lui visto che un accordo di palazzo fatto dalla sua segreteria forlivese del PD gli ha consentito di vincere ”con l’aiuto” tramite la lista fantoccio di disturbo "Colibrì", creata ad arte per ostacolare la lista Identità e Coraggio vincitrice morale delle elezioni dato che l'eletto sindaco ha vinto con solo il 43% “.
Il Pdl rincara poi l'attacco a Bergamaschi ricordandogli la storia del taglia e incolla che tanto fece scalpore in campagna elettorale.
“Nei suoi vaneggiamenti il Sindaco Bergamaschi è arrivato a sostenere di aver già realizzato il 60% del proprio programma elettorale. Poiché i risultati del suo lavoro, pari a zero, sono purtroppo davanti agli occhi di tutti, ci viene da pensare che in questa percentuale abbia considerato i vari punti programmatici già realizzati dal precedente sindaco Giovanni Felice dato che, come da noi denunciato a suo tempo, Bergamaschi aveva presentato come programma un copia incolla di quello di 5 anni prima, inserendo pari pari addirittura sia le cose già fatte sia gli errori di ortografia. Non essendoci ne il buon senso di capire la difficoltà del momento ne l’umiltà di abbassarsi e ammettere le proprie colpe, addossando invece sempre agli altri il fardello del proprio fallimento, ribadiamo che le sue dimissioni rappresentano l’unica via d’uscita da questa grave crisi”