Nasce anche a Forlì "Coalizione sociale": "Un modello alternativo fondato sulla comunità"
"Coalizione sociale è un progetto il cui fine è tenere unito ciò che è diviso, soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo dove è in atto una vera e propria distruzione dei diritti collettivi",spiega il segretario della Fiom Cgil Forlì, Giovanni Cotugno
Martedì alle 20.30 al Circolo Arci Asioli, in corso Garibaldi 280, si svolgerà un incontro aperto per declinare a Forlì il progetto di coalizione sociale. "Coalizione sociale è un progetto il cui fine è tenere unito ciò che è diviso, soprattutto in un momento come quello che stiamo vivendo dove è in atto una vera e propria distruzione dei diritti collettivi - spiega il segretario della Fiom Cgil Forlì, Giovanni Cotugno - .Siamo convinti, in una società dove l’individualismo e la competizione sono diventati modelli di relazione predominanti, che è necessario proporre e produrre un modello alternativo fondato sulla comunità e sulla partecipazione attiva delle persone".
La coalizione sociale però non vuole essere mero luogo di discussione. "Bisogna dare efficacia alle proposte, per fare questo è necessario dare risposte alle esigenze reali delle persone, attraverso la valorizzazione e l’attivazione nel territorio di progetti di mutualismo e buone pratiche di cittadinanza attiva e solidarietà - continua Cotugno -. E’ necessario rimettere al centro dell’azione quotidiana i diritti sul lavoro, l’utilizzo e la rigenerazione degli spazi pubblici e privati ad uso sociale, il diritto all’abitare, al cibo, all’istruzione, alla salute, la tutela del territorio e dell’ambiente, la protezione dei più deboli e delle minoranze, soprattutto in relazione ai diritti dei migranti".
"Martedì vorremmo aprire una discussione su quali siano le esigenze a Forlì e su come lavorare insieme per fornire delle risposte. Partendo da queste basi invitiamo realtà associative e singoli cittadini sono a partecipare a questo dibattito e a fornire il proprio contributo, nella convinzione che competenze, professionalità, esperienze e buone pratiche elaborate dai singoli soggetti nel nostro territorio possano mettersi in rete, per unire le forze e avviare dal basso un percorso collettivo di cambiamento", conclude il segretario.