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Commissione sui servizi sociali, Marchi (IV): " L’elefante ha partorito il topolino"

" Possiamo quindi tranquillamente affermare che l’elefante ha partorito il topolino. 43 pagine di una pappardella che non racconta nulla che non si sapesse già" dice Marchi

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

A distanza ormai di 10 mesi dalla sua costituzione si concludono finalmente i lavori della Commissione di Indagine sui servizi sociali voluta fortemente dalla maggioranza che sostiene la nostra amministrazione. Parlare di lavori mi sembra eccessivo perché nonostante i reiterati inviti delle opposizioni a giungere in tempi rapidi a delle conclusioni, questa Commissione in tutto si è riunita solo 6 volte, l’ultima il 06 febbraio prima dell’emergenza Covid-19.

Possiamo quindi tranquillamente affermare che l’elefante ha partorito il topolino. 43 pagine di una pappardella che non racconta nulla che non si sapesse già. Oggi più che mai emerge con chiarezza il vero motivo per cui la Lega e tutta la sua maggioranza hanno imposto la costituzione di questa commissione: Fare demagogia e speculazione politica sul caso Bibbiano, nella speranza recondita che esistesse un caso Bibbiano2 anche a Forlì, il tutto col solo scopo propagandistico in vista delle elezioni regionali nella speranza di conquistare anche l’Emilia-Romagna. Nulla di tutto ciò per fortuna si è avverato.

Nella sua relazione finale l’Assessore Tassinari chiede poi 3 cose: 1) Più risorse per potenziare i servizi sociali e aiutare i minori a casa loro; 2) Più risorse per potenziare i servizi di neuropsichiatria infantile dell’Ausl Romagna ed infine 3) Una nuova figura professionale all’interno del Comune col compito di verificare periodicamente la corretta applicazione delle norme vigenti in materia di affido. Quanto alle prime due richieste è scontato ed evidente che se si riservano più risorse e mezzi a dei servizi, questi per forza funzioneranno meglio, non serviva una commissione per stabilire questo. Nella terza richiesta invece emerge chiaramente l’intento inquisitorio e di controllo che questa amministrazione vuole porre in essere nei confronti dei nostri Servizi Sociali i quali invece, è stato dimostrato chiaramente proprio dagli esiti della commissione, hanno lavorato e lavorano bene e nel pieno rispetto delle leggi, anche perché se così non fosse vivrebbero nell’illegalità.

Le uniche conclusioni che possiamo trarre da questa vicenda sono che se c’è qualcuno che intendeva trarre vantaggio dal diffondere una “pericolosa diffidenza nelle istituzioni e nell’intero sistema collegato agli affidi sui minori” come recita il comunicato della Tassinari, anche sul nostro territorio forlivese, era proprio la Lega. Che se dalle “segnalazioni” ricevute in merito fossero emersi elementi di irregolarità o illegittimità avrebbero dovuto essere denunciati alla magistratura. Che questa commissione ha svolto un lavoro pressocché inutile e che in ogni caso questa “indagine” poteva essere tranquillamente delegata senza alcun costo aggiuntivo per la comunità alla 3 commissione consiliare.

Che dire infine delle parole contro le opposizioni accusate di “scarsa collaborazione” se non che vanno rispedite con forza al mittente che non doveva imporre questa commissione, non doveva strumentalizzare un tema così delicato, mettendo alla gogna per mesi e mesi gli onesti e preparati operatori dei nostri servizi sociali e che se poi i lavori di tale commissione hanno proceduto in maniera così lenta non è certo per colpa nostra quanto per l’inettitudine dimostrata da lei e dalla sua maggioranza.

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