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Confartigianato, polemiche sui social per il confronto con Salvini. "Non abbiamo una fede politica"

Valenti spiega che si è trattato di un "incontro privato, come già quello realizzato a Bologna con il governatore Bonaccini, riservato ai dirigenti della Confederazione"

"Confartigianato è un corpo intermedio e come tale dialoga con tutte le forze politiche, per tutelare gli interessi dei propri associati". Marco Valenti, segretario Confartigianato di Forlì, spiega così l'incontro avvenuto giovedì sera all'hotel Globus col segretario della Lega Nord, Matteo Salvini. Dicendosi "amareggiato" per "le pesanti polemiche innescate sui social a seguito del confronto con la candidata Lucia Borgonzoni (assente per l'occasione, ndr), al quale ha preso parte, in sua vece, il senatore Salvini", Valenti spiega che si è trattato di un "incontro privato, come già quello realizzato a Bologna con il governatore Bonaccini, riservato ai dirigenti della Confederazione, proprio per non alimentare dispute dell’una o dell’altra parte, visto che la nostra base associativa rappresenta l’intero arco costituzionale".

"La federazione regionale di Confartigianato Emilia Romagna, in vista del voto del 26 gennaio ha incontrato entrambi gli schieramenti in lizza per la prossima tornata elettorale - illustra il segretario di Confartigianato -. Il futuro governatore della Regione avrà una responsabilità molto forte: partendo dai buoni livelli raggiunti in questi anni, dovrà incrementare la qualità della vita dei cittadini. Che si traduce in qualità del lavoro, della sanità, dell'istruzione, solo per citare alcuni snodi chiave. Come associazione di rappresentanza di oltre 50.000 imprenditori dell'Emilia-Romagna abbiamo presentato le richieste della piccola impresa attraverso un dettagliato documento dal titolo “valore artigiano”".

"Tra le proposte, accanto ai temi più volte sollecitati delle dotazioni infrastrutturali, abbiamo chiesto una riprogrammazione della distribuzione degli incentivi del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale che stabilisca una quota significativa dedicata alla micro e piccola impresa; agevolazioni finalizzate a favorire l’insediamento di attività artigianali in zone a rischio spopolamento; sostegno alle neoimprese, soprattutto per i giovani e provvedimenti più incisivi per contrastare l’abusivismo - aggiunge -. Sollecitazioni per sostenere chi fa impresa, soprattutto i piccoli imprenditori, che incarnano il 98% della forza produttiva italiana e che spesso operano in aree marginali, non riuscendo a intercettare autonomamente i trend di crescita proposti dal mercato globale. I candidati hanno ricevuto il documento e, alla compagine che vincerà, chiederemo di tenerne conto, continuando il dialogo franco e improntato alla collaborazione che, da sempre, contraddistingue il nostro operato, a favore dell’imprenditoria, scevro da affiliazioni politiche o partitiche".

Conclude Valenti: "Non abbiamo una fede politica, ma abbiamo ben chiara la nostra mission, riportare al centro dell’attenzione della politica la piccola impresa, base dell’economia regionale e nazionale. Per questo continueremo a confrontarci con tutti i candidati, presentando proposte e fatti concreti, senza perderci in sterili dispute, che vogliono attribuirci etichette politiche inconciliabili con il nostro operato".


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