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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Congresso delle Famiglie a Verona, L'Alternativa per Forlì "Oscurantismo. Difendiamo i diritti delle donne"

La candidata sindaco afferma che “si batterà per una società laica, femminista, e rispettosa di tutti gli orientamenti sessuali"

L’Alternativa per Forlì considera "inaccettabile" che autorità pubbliche abbiano concesso il proprio patrocinio al Congresso Mondiale delle Famiglie, che si tiene a Verona in questo fine settimana. Per la lista che vede in Veronica San Vicente il candidato sindaco di Forlì "promuove un’idea oscurantista della famiglia e della società. Il congresso è sostenuto dagli stessi partiti (Lega Nord, Fratelli d’Italia e Popolo della Famiglia) che a Forlì si nascondono dietro alla rispettabilità del candidato sindaco Gian Luca Zattini mentre in realtà negano l’evidenza di una società composita e cercano cancellare grandi battaglie di progresso civile, quali il diritto al divorzio e all’aborto".

Prosegue San Vicente: "Stessi partiti che assieme al Movimento 5 Stelle giovedì hanno votato il decreto per la legittima difesa, che trasforma l’Italia in un Far West e umilia le forze dell’ordine nel loro ruolo anche di protezione della popolazione. Nel frattempo il Movimento 5 Stelle a livello locale si lancia in soluzioni per la parità di genere distaccate dalla realtà, il loro governo taglia ai fondi ai centri antiviolenza e con la loro complicità si approva il decreto Pillon". 

La candidata sindaco afferma che “si batterà per una società laica, femminista, e rispettosa di tutti gli orientamenti sessuali. In particolare, rinforzeremo i centri antiviolenza e lavoreremo con l’Asul Romagna per per garantire la piena applicazione della legge 194 dalla promozione del diritto alla procreazione cosciente e responsabile fino al contrasto all'obiezione di comodo. Nei consultori inoltre saranno esercitati maggiori controlli sui movimenti pro-vita e sulle loro pratiche spesso scorrette e fondate sulla paura".

"Non cederemo spazi pubblici, in particolare nelle scuole, a chi non esprime un chiaro rifiuto alle discriminazioni di genere e orientamento sessuale e che non promuova una società fondata sulla parità tra uomo e donna, nei diritti, nel lavoro e nella famiglia", conclude, aggiungendo che "nella sua azione per una società più laica, la lista sostiene anche la restituzione del Pantheon del Cimitero Monumentale alla sua funzione di luogo laico, così come promosso dalla Consulta Laica Forlivese, e lavorerà per facilitare l’accesso al Registro comunale delle Disposizioni Anticipate di Trattamento".

L'intervento del Popolo della Famiglia

Sulla questione interviene il Popolo della Famiglia in una nota: "In un modo un po' troppo frettoloso il candidato sindaco San Vicente di "Alternativa per Forlì" prende spunto dal Congresso di Verona per inoltrarsi in una serie di affermazioni azzardate che chiamano in causa anche il Popolo della Famiglia di Forlì, senza sapere nemmeno che il nostro movimento politico non è tra gli organizzatori né tra i partecipanti del Convegno di Verona, così come non è responsabile della legge sulla legittima difesa poiché, essendo per ora fuori dal Parlamento, non ha partecipato alle votazioni sul disegno di legge.  Pertanto riteniamo opportune alcune precisazioni. Ricordiamo a San Vicente che la difesa della famiglia naturale è prevista dalla nostra Costituzione, la quale all'art 29 "riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio"; la famiglia, quindi, è un'istituzione di diritto naturale che esiste da sempre, talmente fondamentale per lo Stato da essere meritevole di tutela particolare (art. 31). Se poi si chiama in causa la legge 194 per chiederne la piena attuazione, si deve sapere che nella sua prima parte essa  prevede la rimozione di tutte le cause che possono portare la donna alla dolorosa scelta dell'aborto, così come sono previsti e disciplinati dalla stessa legge sia la presenza dei consultori familiari e di volontari al loro interno, sia l'obiezione di coscienza. Quando si chiede il rispetto della legge si deve prima dimostrare di conoscerla, e quindi farla rispettare in toto. Per quanto riguarda spazi pubblici e scuole, il Popolo della Famiglia, ancora una volta confortato dalla laica Costituzione che all'art. 30 assegna il primato dell'educazione ai genitori, ribadisce l'assoluta necessità del consenso informato preventivo  sui progetti scolastici rivolti ai minori in materia di orientamento sessuale, perché l'adesione o meno delle famiglie avvenga nel rispetto dei ruoli e nella più totale trasparenza".

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