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Consiglio comunale, Peruzzini: "Resto al mio posto". E critica il sindaco Drei

"Resto al mio posto. Spiace aver fatto revocare la serie di festeggiamenti previsti".

Il consigliere comunale di Forlì Sicura, Mario Peruzzini, annuncia: "Resto al mio posto". E lancia un siluro al sindaco Davide Drei. "Avrei voluto chiudere definitivamente e ringraziare i 276 cittadini che nel 2014 hanno avuto il coraggio di scrivere il nome di un semisconosciuto poliziotto su una scheda elettorale nella speranza di arginare la deriva di una citta clamorosamente diventata prima in Italia per incremento di furti in casa - esordisce Peruzzini -. Cambiare passo, questo lo scopo di una proposta basata su esperienze professionali, non di partito, nonostante un programma sulla sicurezza del Sindaco impostato su azioni sterili ed investimenti pari al nulla.  I primi due anni densi di decise e pressanti critiche su tanti temi poi, quando il sindaco ha licenziato assessori a lui “scomodi”, ci ha chiesto di entrare in giunta. Lo abbiamo fatto solo per dare corpo a quei propositi".

"Da mesi - continua -. avevamo predisposto con i quartieri il progetto “Forlì SiCura” e con un nostro referente in giunta abbiamo chiuso il cerchio, approvandolo in soli sei mesi e finanziando le molteplici azioni, molte in corso d’opera.  Oggi la citta è più sicura di come l’ho trovata, proiettata a migliorare sensibilmente nei prossimi anni. Guido Nobili (dirigente “Sicurezza Urbana e Legalità” della Regione, coordinatore del Forum Italiano Sicurezza Urbana, collaboratore per attività di ricerca e promozione delle politiche di prevenzione della criminalità con istituzioni e centri di ricerca internazionali, Docente universitario e criminologo), parlando in città lo scorso mese di “Forlì SiCura” come di un progetto: “…di prevenzione integrata come modello nazionale”; uno dei primi interventi a livello nazionale che combina azioni di natura diversa per tutelare i cittadini. Nobili aveva rubadito inoltre che "rappresenta una novità che come osservatorio regionale guardiamo con particolare attenzione per quella che potrebbe diventare una buona pratica forlivese da estendere ad altri territori regionali.” Progetto che ha ottenuto finanziamenti, sia nazionali che regionali ed adottato con la sigla “Comunità SiCura” dall’Unione dei Comuni Forlivesi, ma sconosciuto nei contenuti a qualche sprovveduto sindaco che ha poi promosso interventi diversi, come la solita inezia della vigilanza di vicinato a Meldola. Si proprio lyu, il neo candidato a Forlì del centrodestra Zattini, con spassose dichiarazioni proprio per la sicurezza propone di accendere lampioni ignorando che nel progetto “Forlì SiCura” sono in corso interventi per potenziare 11mila punti luce in periferia e tutta l’illuminazione pubblica del centro storico".

"Altrettanto bizzarre le dichiarazioni di altri presunti candidati che per educazione evito di commentare - prosegue -. Devono essere orgogliosi quei 276 forlivesi che hanno reso possibile i progetti di “Forlì SiCura”, che riguardano anche la sicurezza stradale, con un team di esperti insieme ai quartieri hanno progettato modifiche per 350 tratti pericolosi, con adeguamenti in parte già finanziati ed avviati.  Orgogliosi se quest’anno per le festività abbiamo registrato il ritorno di tante persone in centro storico; se dalla periferia, dopo oltre 10 anni, diversi autobus sono tornati a transitare in centro; e se l’area del mercato delle erbe sta diventando un riferimento dell’enogastronomia.  Senza quelle preferenze tutto questo non sarebbe accaduto.Queste erano le scottanti deleghe che dovevano farci scoppiare (per chi le aveva date), invece, giudicate voi. Avrei voluto dire loro solo questo, andandomene, ma ciò che è avvenuto dopo l’annuncio di lasciare il consiglio mi ha fatto riflettere. Premesso che la prima dei non eletti informata preventivamente : “… non sarò nelle condizioni di poter rendermi disponibile.”, tra l’altro, è pesidente di un ente/associazione che riceve finanziamenti dal Comune, situazione che può essere eticamente e giuridicamente incompatibile".

Peruzzini fornisce la sua versione dei fatti sul quel che accaduto dopo l'annuncio in Consiglio comunale delle sue dimissioni: "Un sindaco distratto improvvisamente si anima, sprizza sorrisi e felicità, si agita come un bambino davanti al regalo inatteso, realizza subito chi potrebbe entrare al mio posto e le telefona, la invita nel suo ufficio alle 11,30 del giorno seguente per farle cambiare idea e ripristinare il vecchio nome della lista e la convince scongiurando l’eventuale ingresso della seconda, da tempo simpatizzante con l’opposizione. Che il sindaco potesse gioire delle mie eventuali dimissioni ne ero certo e la puerile euforia registrata in diretta ne è la conferma, ma ritenendo indegni tali intromissioni prima ancora della “formalizzazione” che in tal caso  avrebbero demandano al presidente del Consiglio, non a lui, di interloquire e convocare il subentrante. Ingerenze che mi hanno indotto a rimanere al mio posto, fino alla fine, attento ad ogni azione di una gestione comunale costellata di denunce, scandali, disagi per i cittadini e corposi aumenti delle tasse. Resto al mio posto. Spiace aver fatto revocare la serie di festeggiamenti previsti".
 

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