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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Il Partito Comunista dei Lavoratori "contro una scuola dei padroni"

"Per questo diciamo no a ogni trattativa: l'unico obbiettivo deve esser il ritiro del DDL. Occorre indire subito dopo lo sciopero del 5 maggio assemblee Rsu in ogni territorio"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

"Nella scuola, Renzi ed il Pd stanno imponendo l'ennesima controriforma, spingendosi dove Berlusconi e Gelmini si erano solo affacciati. In primo luogo, radicalizzando l'autonomia secondo le richieste di Confindustria, destrutturando cosi il sistema formativo nazionale in una pluralità di istituti in competizione e articolati su diversi li­velli. In secondo luogo, aziendalizzando le scuole: concentrando i poteri nei dirigenti-padroni, gerarchizzando i docenti su diversi livelli e funzioni, tagliando gli Ata e esternalizzando i servizi a cooperativi ed enti privati. Con questa prospettiva, i dirigenti scriveranno il Pof, selezioneranno la "loro squadra" e assegneranno valutazioni e "premi". La chiamata diretta interesserà in pochi anni l'insieme di lavoratori e lavoratrici della scuola. Chi sceglieranno? Chi non alzerà la testa? Chi non si ammala? In ogni caso, si determineranno scuole omogenee per livello formativo, linea educativa o interessi del dirigente. Marchionne ha proprio fatto… scuola: cosi si distrugge la libertà d'insegnamento. Ma non solo. Si regalano fondi alle scuole private con la defiscalizzazione delle tasse di iscrizione, e si aprono le porte all'ingresso dei fondi privati in tutti gli istituti.

L'assunzione di 100.000 precari (ridotti di un terzo rispetto alle promesse) è obbligata dalla sentenze europee: la si vuol far pagare con il peggioramento delle condizioni di lavoro, il salario di ingresso, gli spostamenti territoriali, gli albi regionali. Per questo diciamo no a ogni trattativa: l'unico obbiettivo deve esser il ritiro del Ddl. Occorre indire subito dopo lo sciopero del 5 maggio assemblee Rsu in ogni territorio, costruire un'assemblea nazionale rappresentativa di delegati e delegate delle scuola: per decidere lo sviluppo della lotta, per definire democraticamente una piattaforma d lotta, per non ridurre lo stesso sciopero ad un inutile ed episodico sfogatoio. Per l'assunzione con decreto di tutti i precari aventi diritto, sia docenti che Ata; per la riapertura della contrattazione, con il recupero del salario perso negli ultimi anni; per un grande piano di finanziamento della scuola pubblica, il ritiro dei tagli orari e occupazionali della Gelmini, la riduzione del numero di alunni per classe; per garantire un reale diritto allo studio nel nostro paese. La lotta deve essere tanto radicale, quanto radicale è l'aggressione del governo. Per questo, serve costruire un grande movimento della scuola, una mobilitazione permanente che preveda manifestazioni territoriali, occupazioni di scuole, flash mob, assemblee, mozioni, occupazioni, volantinaggi, fino al blocco degli scrutini".

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