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Crisi dell'editoria, interviene Rondoni: "Salvaguardare il pluralismo"

Alessandro Rondoni è recentemente intervenuto a convegni giornalistici regionali a Bologna, Ferrara, Forlì e Cesena sull’attuale crisi dell’editoria, in particolare quella che sta colpendo le testate locali e la cosiddetta editoria minore.

Alessandro Rondoni è recentemente intervenuto a convegni giornalistici regionali a Bologna, Ferrara, Forlì e Cesena sull’attuale crisi dell’editoria, in particolare quella che sta colpendo le testate locali e la cosiddetta editoria minore. 

«La crisi economica - ha affermato - il calo delle vendite e delle pubblicità, il drastico taglio dei contributi pubblici, previsto nell’ambito di una pur necessaria riforma del settore, rappresentano oggi una pericolosa minaccia al pluralismo informativo, alla libertà e al diritto di informazione, alla Costituzione e alla nostra democrazia partecipata». E ha precisato: «I giornali e tutti gli organi di informazione locali sono una risorsa perché danno voce alla gente, al territorio e raccontano i fatti delle nostre comunità valorizzandone la storia, l’identità e il patrimonio di tradizioni. Salvaguardare le diverse “voci” del territorio significa anche non rassegnarsi ad un pensiero unico e omologante».

Rondoni, giornalista professionista e collaboratore di varie testate locali e nazionali, direttore per vent’anni del settimanale forlivese “il Momento” e candidato presidente alle recenti elezioni Regionali in Emilia-Romagna, ha aggiunto: «Da tempo chiedo più attenzione per l’editoria locale e nel corso di incontri politici, anche in campagna elettorale, ho segnalato la necessità della riforma,  di norme urgenti del Governo e di un emendamento che riveda i criteri di erogazione dei contributi pubblici e i tagli indiscriminati delle risorse, affinché siano valorizzati il patrimonio giornalistico, la formazione, la deontologia, i posti di lavoro e l’innovazione tecnologica delle testate locali». 

Rondoni ha aderito alla campagna nazionale “Meno giornali, meno liberi” e ha proposto un’azione politica condivisa per «una legge regionale anche in Emilia-Romagna che tuteli la stampa e i media per l’informazione e la promozione del territorio». Ha inoltre espresso cordoglio per la morte di mons. Antonio Lanfranchi, arcivescovo della diocesi di Modena-Nonantola e già vescovo di Cesena-Sarsina.

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