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Aeroporto, Drei scarica Halcombe: "La città non si fida più"

La citta' non si fida piu' di lui, manda a dire il primo cittadino aprendo in Consiglio comunale martedì pomeriggio il dibattito sul futuro del Ridolfi, con un'interrogazione del centrodestra e un question time del Movimento 5 Stelle

"Game over". Il sindaco di Forlì, Davide Drei, scarica l'americano venuto a salvare l'aeroporto. La citta' non si fida piu' di lui, manda a dire il primo cittadino aprendo in Consiglio comunale martedì pomeriggio il dibattito sul futuro del Ridolfi, con un'interrogazione del centrodestra e un question time del Movimento 5 Stelle. "Forli' ha finito la pazienza, non e' piu' disponibile a dare credito a Robert Halcombe", spiega il primo cittadino, che la scorsa settimana ha incontrato il ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio, e martedì l'assessore regionale ai Trasporti Raffaele Donini concordando l''intenzione di "esplorare nuove strade.

"Il Comune ha finito di dare fiducia a un progetto inesistente", ha ribadito Drei. Insomma si va alla caccia di "nuove piste anche coinvolgendo soggetti gia' esistenti nella gestione dell'aviazione, pubblici o privati". Basta insomma allo "stallo" e a una "attesa infinita. Halcombe ha giocato la sua partita, ma se non e' in grado di dimostrare di essere all'altezza ha finito il gioco e si metta da parte".

La partita, prosegue, e' scattata tre anni fa dopo il fallimento di Seaf. Poi il bando Enac e il 6 maggio 2014 l'unica proposta, quella del gruppo di Halcombe. "Fu accolta con molto entusiasmo e squilli di tromba", generando "grandi aspettative ed enorme fiducia". Con il territorio, ha evidenziato Drei, a svolgere un "ruolo corale per mettere il gestore nelle condizioni di avere la concessione". Ora, ha aggiunto, sono passati due anni, e' stata costituita Air Romagna, con due soci minori.

Tuttavia, ha tuonato il primo cittadino, "le tempistiche della ripartenza sono state ampiamente disattese e non realizzati gli investimenti". Insomma, il Ridolfi sperava di tornare a ''volare'', invece e' rimasto a terra. E tutto cio' ha provocato una "serie di disillusi": i due soci di minoranza, "i primi a chiedere conto della gestione"; i lavoratori ex Seaf e delle societa' dell''indotto; "gli stessi collaboratori passati e attuali che con serieta' cercano di costruire le condizioni per la certificazione aeroportuale. Forse e' a portata di mano, ma non e' sufficiente per gestire lo scalo", ha avvertito Drei.

Insomma, "l'intera citta' e il territorio sono delusi da questo gestore. Per essere imprenditori - ha rimarcato il sindaco - due caratteristiche sono imprescindibili: capacita' di investimenti e progetto industriale". Ma nulla di tutto cio' si e' visto. Per cui "Halcombe dimostri a Enac se e' all''altezza del compito, altrimenti fine, basta, non ci faccia perdere altro tempo".

IL DIBATTITO - Su un tema il Consiglio comunale di Forli' pare unito: Halcombe deve alzare i tacchi. Per il resto il futuro dell'aeroporto Ridolfi rimane avvolto nella nebbia. E i consiglieri, ascoltata l''informativa del sindaco, hanno dato la loro ricetta, tra seconda pista di Bologna, intervento del pubblico e nuova destinazione per l'area. Dai banchi dell'opposizione Lauro Biondi di Forza Italia si è detto "sbalordito" dalle parole del primo cittadino, chiedendo "di chi sono le responsabilità". "Sorpreso" anche il suo capogruppo Fabrizio Ragni, ma "perche' dalle parole del sindaco, oltre che un'analisi superficiale della situazione, altro non ho sentito. Nulla sul tempo rimasto. Sarebbe utile aprire un tavolo con la societa' ed Enac".

Il pentastellato Daniele Vergini e stato' invece "parzialmente" soddisfatto: "Siamo a un bivio; se puo' funzionare, la politica deve creare le condizioni. Se non e' sostenibile si abbia il coraggio di dirlo e si trovi una diversa destinazione per l''area". Per Daniele Mezzacapo (Lega Nord) "Forli' non puo' piu' aspettare, lo scalo deve riaprire in un modo o nell''altro". Ma di certo, ha aggiunto, "non vedo in Bologna un alleato", piuttosto "traiamo spunto dalla Lombardia", puntando sul turismo e mettendo "da parte Halcombe e suoi capricci". C'e' poca chiarezza, ha chiosato Paola Casara di Noi Forlivesi, che "da subito" aveva espresso "forti dubbi". 

Opinioni diverse anche tra i banchi della maggioranza. Mario Peruzzini di Noi con Drei vede per esempio di buon occhio un intervento del pubblico. E sostiene l'ipotesi di seconda pista di Bologna per Forli''. Quella forlivese e' "perfetta", manca l'aerostazione ha aggiuntio, chiedendo ai due soci di minoranza di "fare qualcosa, andare avanti o chiedere i danni. Spero dal cda arrivino risposte importanti e che l'americano venga qui con buone intenzioni, nell''auspicio che molli". "Se abbandona - ha concluso - dobbiamo avere la capacita' di sostenere la nave".

Bandisce l'intervento pubblico il capogruppo del Partito democratico, Maria Maltoni, stigmatizzando "l''incapacita' del territorio di ragionare come area vasta romagnola. Il Comune di Cesena senza avvertire vendette le quote, i privati uscirono, e Ravenna fece l'accordo per il Terminal crociere con Bologna. Dunque c'e' una responsabilita' politica", ha aggiunto, lanciando anche l'ipotesi di un nuovo bando. Comunque, ha concluso, "il tema del sistema aeroportuale romagnolo va ripreso, con Halcombe o con altri".

LE CONCLUSIONI DI DREI - Ora che Forli' ha scaricato Halcombe, "c'e' un soggetto istituzionale che valutera', Enac. Se ha dato margine di tempo e di manovra ampi all''imprenditore l'ha fatto perche' non c'erano alternative". Detto questo, aggiunge Drei, "ci assumiamo la responsabilita' di rimettere l''aeroporto nelle condizioni di essere valutato da altre ipotesi di cui dobbiamo essere protagonisti". Per cui se ci sono cordate interessate escano allo scoperto, "convinceremo Halcombe a cedere le quote". C'e' "l'ipotesi di messa in discussione dei voli commerciali regionali? Valuteremo". Inoltre l'aeronautica da' "vocazioni nuove che esploreremo". Drei incontrera' nei prossimi giorni Halcombe e gli altri soci, perche' per il Ridolfi, che compira' 80 anni il 19 settembre, vuole un "futuro di nuovo volo".

(fonte Dire)

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