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Drei verso la guida della Provincia, l'intervista: "Dialogo con tutti i Comuni del territorio"

Il sindaco di Forlì Davide Drei è già matematicamente alla guida della Provincia, anche se le elezioni, che chiameranno al voto solo i sindaci e i consiglieri comunali dei 30 Comuni del territorio, si svolgono domenica

Manca meno di una settimana all'elezione del nuovo presidente della Provincia di Forlì-Cesena, che succederà a Massimo Bulbi, dopo il riordino di questi enti introdotto dalla riforma Del Rio. Il sindaco di Forlì Davide Drei è già matematicamente alla guida della Provincia, anche se le elezioni, che chiameranno al voto solo  i sindaci e i consiglieri comunali dei 30 Comuni del territorio, si svolgono domenica. ForliToday lo ha intervistato, mettendo l'accento su alcuni argomenti centrali per il futuro del territorio.

Il sistema elettorale dell'ente di secondo grado e i numeri del Pd nei consigli comunali del territorio rendono già certo che Lei sarà il futuro presidente della Provincia. Quale sarà il suo primo obiettivo per la guida del nuovo ente?
Portare la Provincia a dialogare efficacemente con tutti i Comuni del territorio, diventando a tutti gli effetti un'agenzia di servizio dei Comuni stessi, per riprendere le parole del sottosegretario Graziano Del Rio, artefice della riforma. Ciò significa innanzitutto la stabilizzazione del bilancio dell'ente; la riorganizzazione della programmazione dei servizi maggiormente connessa a quella degli enti locali; e la semplificazione delle procedure interistituzionali di alleggerimento, ovvero un alleggerimento della burocrazia.Tutto questo però potrà avvenire solo se il Governo centrale guiderà la transizione delle future deleghe della Provincia in maniera razionale senza 'scaricare' sui Comuni l'onere delle nuove politiche.

Dopo il risultato delle primarie del Pd, se Stefano Bonaccini dovesse essere il nuovo governatore, come immagina il rapporto della Provincia con la Regione?
Il nuovo presidente della Regione supporterà pienamente l'operato delle nuove Province se saprà dare valore,  più di quanto fatto finora, al ruolo centrale dei sindaci nelle politiche territoriali, dal momento che i sindaci rappresentano sempre e comunque il livello istituzionale più vicino ai cittadini e sono in grado, più di chiunque altro, di conoscere e farsi carico delle istanze reali e presenti.

Ha pubblicamente dichiarato che l'obiettivo a breve deve essere la Provincia di Romagna. Fattibile o le resistenze, specialmente di Rimini, faranno naufragare il progetto?
La Provincia di Romagna è l'obiettivo a termine del processo in atto ed è destinato a superare le attuali Province, dando effettivo valore alle Unioni dei Comuni su base distrettuale. La Provincia di Romagna è la grande occasione per una governance strutturale e di identità romagnola: un'occasione imperdibile. Non so se ci saranno resistenze, di sicuro Forlì si mette alla guida di questo processo.

E' un ente inutile, come spesso è stato definito?
No, non è un ente inutile. Piuttosto, è un ente desueto nella sua dimensione geografica e nel suo ruolo, che deve essere orientato ad azioni di programmazione e non di gestione. La dimensione romagnola è senza dubbio oggi la dimensione più appropriata e congeniale.

La Provincia, ente di secondo grado, non rischia di essere ridondante spesso alle Unioni dei Comuni?
Le Unioni saranno strutture di servizio, le Province come ho detto, saranno invece enti di programmazione. La scommessa è quella di saperne connettere le funzioni.

Alcuni progetti operativi che intende lanciare come prioritari per la nuova Provincia?
Tra i punti sui quali lavoreremo prioritariamente ci sono innanzitutto l'infrastruttura telematica del sistema informativo della Pubblica Amministrazione nell'intero territorio provinciale. Metteremo mano ad un rinnovato piano per l'edilizia scolastica negli istituti superiori e punteremo ad una maggiore collaborazione tra Provincia e Comuni rispetto alle realtà agricole del nostro territorio.

Presto Lei sarà sindaco, presidente dell'Unione dei Comuni e presidente della Provincia, ce la farà a mantenere tutti gli incarichi? Ci saranno indennità che si assommeranno?
È noto che questi incarichi avranno più oneri che onori, dal momento che l'indennità per la presidenza dell'Unione e per la presidenza della Provincia sono pari a zero. Come principale Comune dell'Unione e della Provincia ci viene oggi richiesto di assumerne la guida con il massimo senso di responsabilità, ed è quello che farò. Sono altresì convinto che il peso di questo impegno sarà coadiuvato con grande lealtà e spirito di collaborazione da tutti i sindaci del territorio.

Cosa devono aspettarsi i dipendenti? Ci saranno tagli o trasferimenti di personale?
Credo che per i dipendenti verrà fatta finalmente un po' di chiarezza sul nuovo indirizzo che prenderanno le Province. Per quanto riguarda la politica di riorganizzazione del personale, sarà naturalmente collegata alla definizione delle deleghe della legge Del Rio. Il personale non sarà,  in ogni caso, oggetto di tagli, ma solo di una nuova organizzazione connessa agli enti locali, in linea con un obiettivo di riqualificazione delle competenze.

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