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Drei spegne le "voci di corridoio". "Non voglio essere presidente di Alea. Tornerò alla mia professione"

"La società - continua Drei - ha un consiglio di amministrazione che svolgerà il suo incarico e lo farà fino alla fine del mandato assegnato"

"Non è e non è mai stata mia intenzione diventare presidente, o comunque amministratore, della Società Alea Ambiente che ho contribuito in modo determinante a realizzare". Il sindaco di Forlì, Davide Drei, respinge così le "voci di corridoio" riportate dal capogruppo in Consiglio comunale di Forza Italia, Fabrizio Ragni. "La società - continua Drei - ha un consiglio di amministrazione che svolgerà il suo incarico e lo farà fino alla fine del mandato assegnato. Per quanto mi riguarda, al termine della mia esperienza di sindaco, tornerò a svolgere la mia professione (dirigente della cooperazione sociale, ndr)".  

"Detto questo, stupisce che il consigliere Ragni, politico navigato che da molti anni partecipa all’attività amministrativa del Comune, nonché avvocato, dimostri una così palese ignoranza (nel senso che ignora) dei fondamenti su cui si basa la conferibilità degli incarichi in enti di diritto privato regolati o finanziati dalle Pubbliche Amministrazioni - prosegue il primo cittadino -. Dimenticando che l'articolo 7 del Decreto Legislativo 8 aprile 2013, numero 39, “Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico”, stabilisce che a coloro che nei due anni precedenti siano stati componenti della Giunta o del Consiglio del Comune che conferisce l'incarico, non possono essere conferiti gli incarichi di amministratore di un ente di diritto privato controllato dal Comune stesso".

"Gli amministratori uscenti, insomma, vengono messi "in quarantena" per due anni e non possono avere, in quell'arco temporale, possibilità di ricollocazione - conclude Drei -. Quanto alle nomine da parte del Comune di Forlì degli organismi dirigenti delle Società partecipate, ricordo che avvengono già attraverso una evidenza pubblica e una selezione alla quale chiunque, se interessato, può partecipare con la presentazione del curriculum vitae.  Mi auguro, perciò, di aver sgombrato il campo da fantasiose ipotesi futuribili e di aver dissipato i dubbi del consigliere Ragni, al quale ricordo che il su indicato regime di incompatibilità e di inconferibilità vale anche per i consiglieri uscenti".

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