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Buona scuola, Molea: ''Con decreti miglioriamo la riforma"

Il deputato forlivese Bruno Molea, vice presidente della commissione cultura alla Camera, commenta l’ok definitivo alle deleghe sancito venerdì dal Cdm

''Più formazione per i prof, concorsi a cadenza regolare contro le cattedre vuote, inclusione certa per gli studenti disabili, un fondo da 25 milioni per l’apprendistato ed esami riformati, tra cui la scomparsa dell’odiato quizzone. Insomma, diritto allo studio più certo: dopo mesi di audizioni in commissione cultura, il Consiglio dei ministri approva definitivamente gli otto decreti attuativi della Buona scuola. Un lavoro lungo e faticoso che a mio avviso sta però migliorando di molto la riforma scolastica del 2015''. Così il deputato forlivese Bruno Molea, vice presidente della commissione cultura alla Camera, commenta l’ok definitivo alle deleghe sancito venerdì dal Cdm. "Gli ultimi due mesi in commissione sono stati intensi e non sempre semplici - commenta ancora l’onorevole Molea -: abbiamo ascoltato insegnanti, studenti, genitori, sindacati, per riuscire a plasmare in un’ottica di condivisione e studio gli otto decreti delegati che a mio avviso migliorano la legge 107".

Diverse le misure previste dai provvedimenti, dal percorso unitario di formazione e accesso ai ruoli, alla riforma degli esami di Stato, alla promozione dell’inclusione degli studenti disabili, al sostegno alla creatività, al sistema scolastico integrato per i bimbi dagli zero ai sei anni. "Sono tutte manovre tese a rendere effettivo il diritto allo studio per tutti - spiega ancora Molea -. Penso soprattutto all’istruzione professionale, con lo stanziamento dei 25 milioni per l’apprendistato, o alla formazione di tutto il personale scolastico per l’inclusione degli studenti disabili, o ancora al superamento della dicotomia tra tra asili nido e materne. La scuola è un ambito che conosco abbastanza bene ma in questi mesi in commissione cultura, tra centinaia di audizioni, ho avuto modo di interpretare meglio i bisogni di studenti e docenti: di strada ce n’è ancora tanta da fare, penso all’edilizia scolastica o al rapporto tra scuola e sport, ma con questi decreti si segna il passo giusto volto a mettere al centro lo studente".

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