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Alluvione, la politica

Decreto alluvione, Morrone (Lega): "Individuare le responsabilità. Stop ai catastrofismi, alibi delle sinistre"

Così Morrone: "Bisogna individuare anche le responsabilità oggettive di chi ha amministrato per decenni l’Emilia Romagna"

Via libera al decreto alluvione e ricostruzione da parte dell’Aula della Camera con 172 sì e nessun voto contrario. “Il Governo ha dato una risposta concreta, ragionata e quanto più veloce possibile alle comunità colpite dall’alluvione - ha sottolineato Jacopo Morrone, dichiarando il voto positivo del Gruppo Lega - stanziando ingenti risorse, oltre 4 miliardi e mezzo di euro, e nominando il generale Francesco Paolo Figliuolo, l’uomo giusto al posto giusto, come commissario straordinario alla ricostruzione”.

"Individuare le responsabilità"

“Ma al di là della ricostruzione e degli indennizzi - ha aggiunto - bisogna individuare anche le responsabilità oggettive di chi ha amministrato per decenni l’Emilia Romagna. Si devono recuperare ritardi e prevenire altri danni. Non a caso la classe dirigente Pd ha immediatamente addossato l’accaduto a un facile capro espiatorio: il ‘cambiamento climatico’. In questo modo hanno tentato di scansare ogni accusa di inefficace e irresponsabile gestione del territorio. La concomitanza degli eventi meteo del maggio scorso è stata particolare ma appare evidente che le conseguenze avrebbero potuto essere meno gravi se il territorio fosse stato più presidiato e difeso”.

Morrone, a questo proposito, ha citato alcune caratteristiche del territorio regionale come l’alta percentuale di aree potenzialmente allagabili o a elevato rischio di dissesto e frane. “Sono condizioni fisiche note e studiate, aggravate da fattori che riguardano la pianificazione territoriale, le perdite degli acquedotti, le reti fognarie inefficienti, la mancata manutenzione dei corsi d’acqua, l’abbandono dei territori montani e così via. Tutte cause di cui non è certamente responsabile un ipotetico ‘cambiamento climatico’ che non può certamente essere accusato anche del consumo di suolo e della cementificazione subita da questa regione nel tempo, altra causa di dissesto e impermeabilizzazione del suolo”.

L'attacco alle amministrazioni Pd

Duro quindi l’attacco alle amministrazioni a guida Pd e alla strategia messa in atto dal partito di Elly Schlein per “delegittimare l’azione del Governo e per indirizzargli contro lo scontento e la rabbia dei danneggiati”, cercando di “santificare il presidente della Regione Stefano Bonaccini come l’unica figura in grado di ricoprire il ruolo di commissario alla ricostruzione”. “Un ‘attivismo’ di Bonaccini che non ha convinto, - ha commentato Morrone - soprattutto considerando che il presidente della Regione oltre che del Pd ha esplicitamente dimostrato di non voler essere super partes esacerbando la competizione politica, oltre a essere parte in causa sui danni subiti dal territorio regionale. E, non a caso, a un mese di distanza dalla nomina di Figliuolo, è ancora molta la frustrazione che troppi esponenti Pd sfogano contro il Governo con critiche davvero pretestuose”.

"Basta con i catastrofisti del cambiamento climatico"

Morrone ne ha anche per i “catastrofisti del cambiamento climatico, un facile alibi per la sinistra senza idee. Ormai qualsiasi evento meteo, che magari è anche ricorrente nel corso degli anni, viene estremizzato. Guai a chi non si adegua al fanatismo emergenziale e pone dubbi, scatta infatti immediata l’accusa infamante di ‘negazionismo’ che provoca un’immediata delegittimazione e la gogna pubblica. Un meccanismo ormai noto che dovrebbe mettere in guardia tutti dal pericolo di caderci dentro”.

"Ora si lavori per il territorio"

Infine, l’invito di Morrone “a utilizzare le risorse per la ricostruzione per ripristinare ciò che è stato direttamente danneggiato dall’alluvione e per restituire un futuro a chi ha perso tutto. Quelle risorse non possono essere certamente disperse per altri obiettivi. L’auspicio - ha concluso - è che tutte le amministrazioni coinvolte facciano la propria parte, anteponendo l’interesse dei cittadini alle beghe di partito. E’ su questo che richiamo l’attenzione degli stessi cittadini, i più interessati a controllare che il processo di ricostruzione avvenga velocemente e secondo priorità oggettive”. Di qui, il richiamo a verificare “che non siano gli amministratori di Comuni, Province e Regione ad accumulare ritardi o a sollevare ostacoli all’operato del commissario Figliuolo e che gli indennizzi arrivino effettivamente a chi è stato più danneggiato”.

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