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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

Decreto sicurezza, respinti i ricorsi presentati dalle Regioni. Morrone: "Tanto rumore per nulla"

 “Tanto rumore per nulla - afferma il sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone -. Come avevamo già anticipato nei mesi scorsi al presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e ad altri suoi colleghi"

La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibili i ricorsi contro il decreto sicurezza presentati dalle Regioni Calabria, Emilia Romagna, Marche, Toscana e Umbria, che ne hanno impugnato numerose disposizioni lamentando la violazione diretta o indiretta delle loro competenze. “Tanto rumore per nulla - afferma il sottosegretario alla Giustizia, Jacopo Morrone -. Come avevamo già anticipato nei mesi scorsi al presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e ad altri suoi colleghi. I tanto strombazzati ricorsi contro il decreto sicurezza, fortemente voluto dal Governo e dal ministro dell’Interno Matteo Salvini, sono stati considerati ‘inammissibili’ dalla Corte Costituzionale".

"La materia immigrazione (permessi di soggiorno, asilo, condizione giuridica dello straniero e anagrafi) rientra infatti nelle competenze riservate in via esclusiva allo Stato - prosegue Morrone -. L’ostilità pregiudiziale delle Giunte dem è quindi tutta fuffa propagandistica sollevata ad arte. Ora anche la Giunta Bonaccini che tanto fiato ha sprecato contro il decreto dovrà fare marcia indietro e rispettare una norma legittima dello Stato".

Ma la Consulta ha ritenuto, allo stesso tempo, che sia stata violata l'autonomia costituzionalmente garantita a comuni e province. Pertanto, ha accolto le censure sull'articolo 28 che prevede un potere sostitutivo del prefetto nell'attività di tali enti.
 

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