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Defiscalizzazione delle aree montane: la deputata Vietina interroga il Governo

E’ quanto chiede al Governo Simona Vietina, deputata di Forza Italia e sindaco di Tredozio

"Ripopolare e rilanciare economicamente le aree montane attraverso sgravi fiscali e soluzioni di alleggerimento burocratico per chi possiede o intende avviare un'attività in queste zone logisticamente svantaggiate". E’ quanto chiede al Governo Simona Vietina, deputata di Forza Italia e sindaco di Tredozio. “Combattere la desertificazione commerciale dei Comuni montani è un obiettivo che mi sono posta fin da subito vivendo in prima persona e da sindaco la realtà di Tredozio – spiega Vietina -. I negozi di prossimità, le botteghe, le aziende agricole rappresentano una ricchezza per questi territori, sono luoghi di aggregazione delle comunità. Chi sceglie, nonostante tutto, di investire in aree marginali è un eroe dei nostri giorni e non possiamo abbandonare chi contribuisce a rivitalizzare territori che hanno bisogno della presenza umana per non degradare”.

“Con questo primo atto ispettivo intendiamo sollecitare il Governo sui provvedimenti volti a individuare sgravi fiscali e soluzioni di alleggerimento burocratico - prosegue la parlamentare azzurra -. Raccogliendo anche le sollecitazioni dell’Uncem, vorremmo che si iniziasse a lavorare per l’individuazione delle zone a fiscalità di vantaggio, nonché delle zone franche montane, sulla base della marginalità dei territori e del rischio desertificazione. Al dibattito, che speriamo evolva in tempi rapidi, contribuiremo anche con un nostro progetto di legge”.

“A fronte delle criticità – conclude Vietina – si registra anche un ritorno dei giovani alla montagna, giovani che scelgono di avviare piccole produzioni agricole di qualità come rilevato dal Rapporto montagne Italia 2017. Per questo chiediamo anche di varare campagne nazionali e azioni di marketing territoriale per la promozione dei prodotti montani. Abbiamo il dovere di avviare la discussione perché i nostri commercianti, i nostri agricoltori di montagna non chiedono assistenza, chiedono solo equità fiscale per zone che soffrono spesso di carenze logistiche e infrastrutturali e dove un’attività commerciale o agricola è un valore aggiunto e rappresenta un presidio e un servizio”.

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