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Destinazione incassa l'appoggio delle due imprenditrici di Divanopoli

Il penultimo incontro pubblico di Destinazione, prima del silenzio elettorale, è stato con Elena Ciocca e Manuela Amadori, le due imprenditrici che si erano rivolte al Comune di Forlì per chiedere aiuto rispetto all'incubo del veder rovinare tutto il mercato locale

Il penultimo incontro pubblico di Destinazione, prima del silenzio elettorale, è stato con Elena Ciocca e Manuela Amadori, le due imprenditrici che si erano rivolte al Comune di Forlì per chiedere aiuto rispetto all'incubo del veder rovinare tutto il mercato locale ed il loro lavoro di fronte a prassi imprenditoriali illegali e sleali lasciate indisturbate dalle istituzioni. Dice una nota: “Hanno raccontato ai cittadini presenti, come rimasero inascoltate da queste e lasciate sole. Raffaella Pirini, che con la Lista Civica ha sempre sostenuto le legittime richieste di ascolto delle due imprenditrici, racconta che in Comune in seguito al sostegno di DestinAzione, venne istituita una Commissione Conoscitiva”.

Sempre la nota: “Peccato però che le due imprenditrici che avevano avuto il coraggio di denunciare da sole quanto subito da loro e da altri, almeno sedici, artigiani del settore e che avrebbero dovuto quindi essere il fulcro centrale di tutto il dispositivo conoscitivo, non furono invitate. Raffaella Pirini decise di nominarle allora come esperte del gruppo consiliare, per fare si che potessero avere ufficialmente la possibilità di far sentire la loro voce. In modo palese fu mortificata la loro presenza e depotenziata la facoltà di parlare: "In quella occasione, tanto venne detto e tanto venne fatto che fu concesso loro di parlare solo per ultime, quando oramai non c'era più nessuno ad ascoltarle" - spiega Pirini. Quindi lì come alle molte altre porte alle quali bussarono, trovarono chiusura ed ostacoli. Ma le due imprenditrici non si fermarono. DestinAzione è stata con loro. Dopo le vicissitudini balzate agli onori della cronaca e l'interessamento del programma televisivo Report, e lunghe vicissitudini giudiziarie, Elena Ciocca e Manuela, sempre lasciate sole dai loro colleghi, sono riuscite a non uscirne sconfitte. Hanno vinto la loro coraggiosa battaglia contro la concorrenza sleale ed il "patto scellerato" italo-cinese a luglio 2012, quando la magistratura ha emesso una sentenza di primo grado di condanna, diventata risarcitoria per loro e tramutata in nuove possibilità di riprendere e continuare a lavorare”.

"Per noi è stato possibile non arrenderci, anche se è stato durissimo. Pur essendo il settore completamente rovinato dalla concorrenza sleale e nonostante il fatto che siamo rimaste sole, abbiamo deciso di ribellarci e denunciare, e abbiamo vinto. Ora, anche se non sapremo fino a quando, lavoriamo. Ma tutti i settori che una volta erano di pregio a Forlì, sono stati rovinati dalla concorrenza sleale in mano a terzisti privi di scrupoli. Nessuno di quelli che potevano, a livello di controllo del rispetto delle normative e a livello politico, ha fatto niente per fermare tutto questo in tempo, ma noi non vogliamo fermarci" spiega Elena Ciocca in una nota di Destinazione. Manuela Amadori prosegue spiegando che vorrebbero fare ripartire il meccanismo che si era infine attivato in precedenza dopo le loro denunce ma per troppo poco tempo: controlli incrociati, verifiche delle condizioni di lavoro negli stabilimenti, verifiche efficaci della produzione reale in comparazione a parametri di controllo di produzione precisamente individuabili. "Un bravo operaio del settore in un giorno lavorativo di otto ore può produrre un certo numero di divani, non più del doppio, ad esempio" spiega Manuela. Si è parlato dell'attuale panorama forlivese: problemi di legalità di cui si riesce facilmente a venire a conoscenza, problemi di concorrenza sleale, di lavoro notturno, di regole non uguali per tutti e comunque applicate scorrettamente. L'obiettivo di DestinAzione Forlì è di ricordare questa amara realtà ai forlivesi e renderli consapevoli che se da una parte concorrenti sleali ed istituzioni anestetizzate continuano a permettere tutto questo, dall'altra tutti noi dobbiamo e possiamo muoverci. Diventando sensibili e capaci di fare scelte diverse rispetto ad eticità e consumo critico, affinché si impari sempre di più ad interrogarsi sulla propria responsabilità al momento dell'acquisto di un prodotto. Tutti i cittadini possono pretendere che la legalità e l'eticità prevalgano e che il ripristino e l'applicazione delle regole diventino una priorità per chi deve occuparsene: le istituzioni. Avere più legalità e persone formate sul consumo critico può portare ad un vero rispetto ed una vera tutela del lavoro e delle capacità lavorative di vera qualità.

Conclude la nota: “La serata, è terminata con le considerazioni da parte delle due imprenditrici, sul pezzo di strada fatto insieme alla Lista Civica e a Raffaella. Al di là di sfavillanti proclami e dell'esistenza di ruoli ufficiali che avrebbero dovuto provvedere seriamente, quando Elena e Manuela hanno avuto realmente bisogno di aiuto di fronte a vergognose ingiustizie ed illegalità, l'ascolto e il supporto sono totalmente mancati. Solo DestinAzione c'è stata. E' importante ricordare: come mai quando il cittadino è in grave difficoltà, chi deve prendersi a cuore le sue sorti, chi dovrebbe tutelare il patrimonio comune della legalità e delle eccellenze del territorio, anche in questa occasione come in moltissime altre, tende da ormai troppo tempo e fino all'ultimo a lavarsene le mani?”

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