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"Diritto a non abortire", Rossi (èViva Forlì) critica Zattini: "Affermazione terribile". Il Pdf replica

Il coordinatore di "èViva Forlì", Mattia Rossi giudica "terribile l'affermazione del sindaco Gian Luca Zattini sul "diritto a non abortire", una frase da volantino del Popolo della Famiglia"

"Un'amministrazione deve creare le condizioni e il contesto migliori per dare l’opportunità di creare famiglie nuove". Così il coordinatore di "èViva Forlì", Mattia Rossi, che giudica "terribile l'affermazione del sindaco Gian Luca Zattini sul "diritto a non abortire", una frase da volantino del Popolo della Famiglia". "Semmai - prosegue Rossi - occorrerebbe dire che la Legge 194 è una legge che va applicata, anche perché non esiste un diritto a non abortire esiste il diritto o delle donne a decidere del proprio corpo e dovrebbero preoccupare di più i crescenti casi di obiezione di coscienza che limitano questa libertà e con essa la tutela della salute delle donne costrette a ricorrere all’aborto clandestino".

"Un’amministrazione in uno stato laico ha il dovere di far rispettare le leggi e di non inventare false ragioni a  giustificazione della scarsa natalità nella nostra città. Le vere ragioni sono, come in tutta Italia, economiche e sociali. Un'amministrazione deve creare le condizioni e il contesto migliori per dare l’opportunità di creare famiglie nuove. Educazione a una sessualità consapevole, contributi per la casa, piani di inserimento nel mondo del lavoro e salari decorosi, la realizzazione di una vera parità tra donne e uomini, questi sono solo alcuni temi su cui lavorare per dare ai giovani la possibilità di crearsi una famiglia. Tutto il resto è demagogia". 

Replica il Popolo della Famiglia: "A proposito della decisione del sindaco Zattini di dare attuazione al Protocollo per il percorso IVG, motivata dal diritto a non abortire che ogni donna deve poter rivendicare, registriamo senza offesa il tono sprezzante di "È Viva Forlì" che chiama in causa il Popolo della Famiglia, poiché con questo insulto gratuito ci riconosce per quello che siamo: i difensori del soggetto più debole al mondo, il bimbo concepito e non ancora nato, per il quale la nuova sinistra non ritiene degno battersi, paladina com'è ormai di una cultura mortifera che sbandiera i diritti solo se portano morte, come nel caso dell'eutanasia. Posare i paraocchi dell'ideologia è evidentemente operazione troppo ardua per chi è pronto a difendere a spada tratta la vita animale e vegetale ma a sentir parlare di tutela della vita umana scatta nervosamente, ripetendo la solita rivendicazione di presunti impedimenti all'aborto, quando invece non esistono liste d'attesa per una donna che voglia abortire, poiché il nostro sistema sanitario è una macchina efficientissima se si tratta di  interruzioni di gravidanza. È molto facile difendere i diritti solo quando fa comodo e pretendere che l'unico diritto per una donna sia quello di scegliere l'aborto; se però la scelta ha come opzione la rinuncia all'aborto, allora non è più diritto.  Questi cortocircuiti logici sono purtroppo il frutto di una desolante ignoranza non più ammissibile della legge 194, che invece il progetto di attuazione del Protocollo previsto dal Comune dimostra sapientemente di conoscere. Non esiste un diritto all'aborto, anzi, la legge 194, che prima dell'interruzione volontaria della gravdanza menziona la tutela della maternità, considera sempre l'aborto  come l'extrema ratio, da percorrere solo dopo aver cercato di rimuovere tutte le cause che impediscono a una mamma di tenere il suo bambino. Eliminare un essere umano non può mai essere annoverato fra i diritti, l'aborto resta una scelta dolorosa che troppo spesso le donne fanno perché lasciate sole e senza aiuti. Basterebbe applicare la prima parte della legge 194, offrendo alla futura mamma un sostegno economico adeguato, per renderla pienamente libera di scegliere. E siamo sicuri che la scelta sarebbe per la vita, non per la morte. Incoraggiamo pertanto il nostro sindaco Zattini e lo ringraziamo per il coraggio delle sue affermazioni; se nei prossimi anni Forlì sarà più viva lo dovremo anche a questa nuova amministrazione".

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