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Verso le elezioni / Meldola

Elezioni a Meldola, il candidato del centrodestra Di Biase si presenta: "Vogliamo una città più dinamica e vitale"

Sabato pomeriggio, al Salone comunale della città bidentina, si è tenuta l’assemblea pubblica che ne ha ufficializzata la candidatura alle prossime elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno

"Scegli chi ti rappresenta davvero". Questo lo slogan che accompagnerà la campagna elettorale di Andrea Di Biase, candidato sindaco di Meldola. Sabato pomeriggio, al Salone comunale della città bidentina, si è tenuta l’assemblea pubblica che ne ha ufficializzata la candidatura alle prossime elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno. “È parso doveroso preferire questa sede a altre - ha esordito Di Biase -. Gli anni da me svolti qui in Consiglio sono stati d’altronde una palestra e credo fermamente che la dimensione pubblica abbia una valenza etica da anteporre alla sfera individuale, specie se si persegue una politica non ideologica, né di concetto, ma spesa, nel concreto, al servizio dei cittadini”.

La lista civica

Rappresentazione è dunque la parola chiave individuata dalla lista civica che quest’anno correrà rinnovata e unita. “La nostra idea è quella di una città resa partecipe delle scelte politiche, più dinamica e vitale. Solamente rendendo protagonisti i cittadini, coinvolgendoli in prima persona, in numero sempre maggiore, è possibile creare quella sinergia e condivisione di orizzonti, che finora, francamente, è mancata. Girando tra i commercianti del borgo, ciò che mi sento ripetere più spesso è la parola abbandono. Ha destato non poco scalpore le scorse settimane la riunione indetta dopo anni di silenzio dall’Amministrazione. Riunione alla quale hanno partecipato 7 attività su più di 150. Quanto intendiamo fare, in primo luogo, è dunque istituire periodiche riunioni pubbliche con i cittadini, sia del capoluogo che delle frazioni, per discutere le tematiche di maggiore interesse per la comunità. Incontrare aziende, associazioni, volontariato, terzo settore e gli ambiti sociali tutti. Non si può lascare a sé il tessuto produttivo e aggregativo di un paese e nei mesi pre-elettorali passarli in rassegna come kermesse, sfruttando peraltro la propria posizione. Chiediamoci, e se fosse stata messa in campo la stessa meticolosità, lo stesso impegno strategico sin dal 2019? Perché volendo, come vediamo, quando si vuole è possibile accelerare”.

Eventi

La stessa pubblicizzazione degli eventi da parte del Comune è stata, per Di Biase, "inadeguata": “molto spesso le locandine uscivano il giorno prima, finanche lo stesso giorno. Le iniziative si sovrapponevano. Per questo è necessaria una programmazione a largo respiro, seria, che giochi d’anticipo, per ampliare di molto la platea. Dobbiamo iniziare a ritenere Meldola un grande centro e non il fanalino di coda della valle. Per fare questo, occorre avvicinare più persone, volenterose, attive, e non trincerarsi dietro alla comoda constatazione che la città abbia località limitrofe che le sottraggono pubblico. Se l’offerta c’è, il pubblico risponde. Un’amministrazione non deve dunque avere il freno a mano tirato, essere osservatrice passiva, patrocinare sulla carta eventi per poi tagliare nastri o infeltrirsi in iniziative convenzionali. Deve anzi rinnovarsi continuamente, essere attuale e al passo con i tempi, avere un modo nuovo, più attrattivo, di comunicare, con tutti gli strumenti esistenti, sia d’informazione che di promozione, per rende veramente il borgo il centro commerciale naturale del paese. A questo riguardo, potrebbe essere istituito un piano di riduzione dei tributi locali, prevedendo sgravi fiscali e di sostegno al commercio, e quindi al turismo. Penso ad esempio alla tassa di occupazione di suolo pubblico, aumentata in questa legislatura, o alle imposte comunali sulla pubblicità. La necessità di rilancio e sviluppo economico – dalle attività di vendita al dettaglio, continuando con quelle di somministrazione di cibo e bevande – passa anche da un alleggerimento fiscale. Sul punto, confrontandomi con diverse realtà del nostro paese, le stesse visitate in questi giorni dal Sindaco, mi è stata trasmessa sia una forte carica di energia, ma anche molto scoramento per l’attuale situazione e per lo stato in cui versano gli arredi urbani e la pulizia dei portici. Qui non si può transigere, né addurre la giustificazione dell’inciviltà, che certo c’è, ma se non c’è controllo a monte, non c’è nemmeno prevenzione e allora l’inurbanità e la piccola criminalità dilagano. Diverse persone ci confessano la loro paura a uscire di casa la sera”.

Sicurezza

Anche su questo altro punto, continua Di Biase: “sono state depositate a nostro nome numerose interpellanze in Consiglio, sui fenomeni di spaccio e consumo di sostanze. Intendiamo per questo aumentare la videosorveglianza cittadina, come da tempo richiesto, tanto in centro, quanto ai varchi della città. Assurdo che Meldola resti sprovvista di tali sistemi di monitoraggio delle auto circolanti, quando a qualche kilometro di distanza, altri comuni ne sono forniti”. Non diversa faccenda è il rispetto della legalità: “su questo, la presenza del corpo di polizia municipale deve essere maggiore, mentre nell’ultimo anno la spesa è passata da 270 mila euro a 175 mila. È nostra intenzione rendere Meldola una città più sicura, con fermento d’inverno come d’estate, e più decorosa, caratteristica fondamentale per creare un terreno fertile per un commercio attivo. Le vetrine sfitte, in stato di abbandono, allo stesso modo degli immobili non sicuri e pericolanti, devono essere messi in sicurezza. Prevediamo così una forte e costante semplificazione degli iter burocratici per tutti quegli aspetti riguardanti i permessi comunali inerenti alle attività commerciali, soprattutto in occasione di manifestazioni. Metteremo a disposizione le nostre energie a supporto di questa semplificazione. E – ancora – un’azione di marketing e comunicazione del territorio incentrata sulla storia del nostro paese, tramite la programmazione di eventi culturali e di svago, andando così a riscattare l’importanza e la rilevanza che la nostra città ha sempre avuto nel contesto territoriale. Che non sia stato così, oggi, è sotto gli occhi di tutti”.

Feste

Altro tema dunque le feste. Di Biase pensa “a un cartellone ricco che dia lustro e levatura alla città. Il posto che Meldola merita di avere: eventi che siano ludici, culturali, sportivi. Meldola deve assolutamente avere una ricorrenza che la caratterizzi come in altri comuni”. Ma anche concerti, sagre, manifestazioni sportive vocate a un turismo sostenibile, festival letterari e di oggettistica, sere d’estate nel castello. “Possiamo garantire sin da ora che metteremo anima e corpo perché il paese non resti in questa cappa di immobilità e costante sbadiglio”. Per quanto riguarda poi la rocca della città e il suo belvedere, per il candidato sindaco “occorre tutto l’impegno per intercettare fondi e finanziamenti da bandi europei. Con il PNRR sono arrivati a pioggia, eppure quelli effettivamente raccolti hanno riguardato esclusivamente il polo scolastico. Se qui le competenze tecniche non bastano, allora è necessario affiancarsi a agenzie specializzate, avvalersi di professionisti, affinché sempre più enti investano sulla ristrutturazione. Un potenziale così, è sconfortante non vederlo ancora sfruttato”.

Lo stesso dicasi per altri immobili comunali, come l’Ex-ospedale, dove Noi Meldolesi ha intenzione di trasferire l’archivio storico – “patrimonio inestimabile” – trasformando la struttura in un luogo di studio sulla cultura e sulla storia del territorio, sala lettura e conferenze, doposcuola e emeroteca. “Sono convinto che un’amministrazione lungimirante debba agire per riqualificare le zone degradate della propria città. Penso qui anche alle porte di Meldola, che sono il biglietto da visita per chiunque transiti e voglia visitarla. C’è inoltre il Canale Doria, dimenticato, grande assente nei programmi elettorali, mentre può rappresentare una nuova ricchezza paesaggistica, ambientale, urbanistica. Così come il percorso fluviale, da estendere, rendere fruibile, collegato alle zone dove, da sempre, i meldolesi amano passeggiare. Nella tragedia che è stata l’alluvione, la piena del fiume può essere capovolta in valore”. Ricordano appunto il post-alluvione, il candidato sindaco ha affermato che, malgrado la visita del Commissario alla ricostruzione e ultimamente del Presidente della Regione, il comune abbia beneficiato di interventi pari a 6 milioni di euro, Civitella 31, Galeata 13 e Santa Sofia 8. “Dopo un evento così rilevante, c’è bisogno di ripensare al nostro territorio, estendendo la pluralità dei soggetti coinvolti”.

Aree verdi

Un discorso a parte è stato aperto poi sulle aree verdi, “in uno stato di incuria indecoroso”, e sulle quali sono stati più volte pretesi chiarimenti: “vorremmo una città più verde e pensiamo di creare un parco urbano cittadino in zone demaniali, corredato magari di uno skatepark, per venire incontro alle esigenze degli adolescenti. Molti di loro passano in sede, alcuni accompagnati dai genitori, altri spontaneamente. E questa cosa è per noi uno sprone aggiuntivo. Ci chiedono che cosa abbiamo pensato a loro misura, di non dimenticarne le esigenze. A questo proposito, abbiamo la ferma intenzione di riqualificare l’area sportiva, gli spogliatoi del campo, come della piscina, favorire finalmente la nascita di un consorzio sportivo per le associazioni operanti. Si ricordi che Viale della Repubblica ha rappresentato per anni una sorta di fuoripista, dove i marciapiedi sono stati sistemati solo da un lato, l’asfalto realizzato di recente in pompa magna, quando da anni era stato richiesto un intervento, aprendo in più cantieri in tempi diversi, con ulteriore spreco di denaro pubblico. Urge peraltro migliorare la viabilità in punti critici cittadini, installare lampioni led in prossimità degli attraversamenti pedonali e nelle parti urbanizzate ancora non servite. Fare fronte alla emergenza abitativa con una database degli immobili. Aumentare soprattutto i parcheggi, frazioni incluse, predisponendo abbonamenti per chi risiede in centro”.

Istituzione Drudi

Di Biase è arrivato poi a parlare dell’Istituzione Drudi, per la quale prevede di ridurre le rette dei cittadini meldolesi ospitati. “Anche qui ci sentiamo di essere critici, a ragione veduta, con l’amministrazione: le telecamere interne sono state installate solo dopo nostra continua insistenza, i lavori nelle cucine procrastinati di mesi, svolti perdipiù nel periodo di apertura delle scuole, con richiesta di pasti esterni. E attendiamo ancora dalla cooperativa il pulmino a 9 posti, come da gara, o – a quanto pare adesso – che l’Amministrazione decida quale miglioria preferire a esso. Sempre per quanto riguarda i servizi, desta particolare preoccupazione il calo di fatturato della Farmacia comunale, dai 90 ai 75 mila euro annui”. Durante il Covid, menziona nuovamente Di Biase, “non erano stati nemmeno attivati i tamponi, se non all’ultimo minuto”, dopo che era stata fatta notare la mancanza. “Non stupisce allora che diminuite queste importanti fonti di introito per il comune, a fine 2023 l’indebitamento toccasse gli 11,2 milioni di euro. Fattore questo che toglie capacità di spesa e rappresenta di certo una cifra fuori parametro. Senza dimenticare, infine, la vicenda del cimitero del capoluogo, la cui costruzione è attesa da 5 anni, e per i cui loculi sono stati richiesti, anni fa, anticipi del 70%, senza vedere ancora realizzazione alcuna. Questo, per essere chiari, al di là di ogni retorica, che non restituisce la verità dei fatti. Il nostro è un gruppo solido e intraprendente. Sono fiero di farne parte in qualità di capofila. Siamo ostinati e determinati nel prefiggerci mete precise, soprattutto liberi e indipendenti. Garanzia, questa, che è veramente la cifra, il senso più alto del fare politica. «Le parole da sole, senza le bocche che le pronunciano», scisse Elias Canetti, «hanno qualcosa di fraudolento». E io, oggi, voglio metterci la mia, senza ipocrisia”.  

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