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Elezioni, ecco la 'lista degli ex'. Alea? "Progetto che non sta in piedi". Inceneritore? "Inevitabile"

Si chiama “Un progetto per la città” la lista degli ex che intende candidarsi alle prossime elezioni amministrative di Forlì. Presenti molti ex assessori: "Discontinuità con Balzani"

Si chiama “Un progetto per la città” la lista degli ex che intende candidarsi alle prossime elezioni amministrative di Forlì. La lista è stata presentata sabato mattina ed è animata da molti ex assessori e politici di area centrista dell’ex Margherita, poi confluita nel Pd. Appartengono a questo raggruppamento politico gli ex assessori delle giunte Rusticali Mauro Bacciocchi, Danilo Casadei, Paolo Talamonti, Giovanni Tavoletti, l’attuale assessore a Castrocaro Liviana Zanetti, l’ex direttore Ausl Fosco Foglietta, l’ex sindaco di Dovadola Carlo Giannelli, l’ex presidente di Sapro Daniele Mambelli.  E poi ancora: Adriano Castagnoli, Gigi Mattarelli, Leonardo Michelini, Pierfrancesco Padovano, Enzo Prati, Archildo Ravaglia, Giovanna Righini, Paolo Sansovini e Giovanni Valpiani. La gran parte di loro hanno condiviso la militanza nella Democrazia Cristiana.

Nelle dichiarazioni di debutto un esplicito riavvolgimento del nastro fino ad una frattura politica che, a distanza di 10 anni, non è stata ancora evidentemente digerita nell’area del centro-sinistra. “Vogliamo essere fortemente discontinui con l’esperienza di Roberto Balzani,  che è stata demolitiva”, presenta Fosco Foglietta. Il filo interrotto è quindi il 2000, dal momento che si propone “una rivisitazione dell’esperienza della giunta Rusticali”, giudicando quella successiva del sindaco Nadia Masini “un appannamento” ed infine quella successiva di Balzani “un’inversione di tendenza vera e propria”. Un giudizio sull’amministrazione di Davide Drei? Non è tenero Fosco Foglietta: “Non siamo soddisfatti di come la città è stata amministrata, la valutazione non è positiva, la giunta Drei è stata in continuità con ciò da cui chiediamo discontinuità”. Si tratta insomma esplicitamente di una lista anti-Balzani, ma in ritardo di dieci anni, quasi una resa dei conti.

A tratteggiare i riferimenti ideali della lista è sempre Foglietta: “Ci ispiriamo ai valori di centro-sinistra, con una provenienza dal cattolicesimo democratico. Siamo fieramente oppositori dello schieramento di centro destra che di centro ha poco, non abbiamo punti di contatto col M5S”. La lista sarà apparentata con quella di ‘Forlì Sicura’, e avrà un suo candidato sindaco, così da pesare al ballottaggio. I modi dell’apparentamento non sono chiari. Per Fosco Foglietta immettendo “nostri candidati nella lista dei 32 nomi” di Forlì Sicura. Diverso però il punto di vista di Mario Peruzzini di ‘Forlì Sicura’, secondo cui nel progetto politico ci saranno “più liste con i propri candidati, sotto un unico candidato sindaco”. Le voci di corridoio indicano come candidato sindaco papabile di questo raggruppamento l’attuale assessore al Centro storico Marco Ravaioli, appartenente però a quella giunta su cui la lista al debutto dà un giudizio “non positivo”.

Ci sono stati tentativi di intesa e accordi di coalizione con il Pd? Così Foglietta: “Con chi parliamo nel Pd? In questa fase di confusione totale al momento abbiamo deciso di presentarci con un nostro candidato sindaco, in attesa di capire cosa accade nel centro-sinistra. Col segretario del Pd Ancarani e con altri ci sono state interlocuzioni , ma ci prospettavano situazioni che cambiavano in continuazione”. 

Tra i progetti di amministrazione? Per Talamonti in primis il recupero del rapporto con il resto della Romagna: “Il decentramento dell’università e l’acquedotto della Romagna  sono nati dalla collaborazione dei campanili. Poi Forlì è stato un elemento divisivo,  ci siamo allontanati dalle altre città della Romagna,  abbiamo perfino rotto il nostro comprensorio tra chi è uscito da Hera (Premilcuore e Santa Sofia sono rimasti in Hera, ma Bagno di Romagna e Cesenatico erano interessati ad entrare nel progetto Alea, ndr). Con Alea abbiamo fatto qualcosa di microscopico in un mondo dei servizi che va verso dimensioni sovranazionali.   Duro il giudizio su Alea: “E’ un progetto che non sta in piedi, ma ormai c’è va strutturata, fermo restando la raccolta differenziata si può perseguire in altri modi”. Un giudizio sull’inceneritore? Sempre Talamonti: “Le linee guida sui rifiuti è ridurli, riutilizzarli sia come energia e come bene, ed infine eliminare le discariche. Chiudere l’inceneritore non potrà mai essere fatto compiutamente, dato che non si arriverà mai al cento per cento di recupero, mentre vanno eliminate le discariche”. In ogni caso per Danilo Casadei: “la scelta di Alea è discutibile, dato che il servizio poteva essere messa a gara, ma non proponiamo di tornare indietro ma di portare ad un miglioramento”. Nella lista c'è anche Liviana zanetti, assessore di Castrocaro, il cui Comune è dentro Alea. "Me la sono ritrovata", è il commento di Zanetti.

Per Mauro Bacciocchi “Rusticali era un gigante rispetto ai suoi successori. Sono onorato di aver fatto parte della sua giunta. All’epoca studiammo per progettare la città del futuro, conoscere la città per programmarla,  oggi la città va ripensata perché è completamente cambiata”.
 

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