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Casara (Noi forlivesi): "Con l'Irst servirebbe anche un percorso universitario"

" perché non pensiamo all’insediamento a Forlì di un percorso di studi universitari che integri l’attività dell’IRST, facendo del distretto forlivese di ricerca medico-scientifica forlivese un punto di riferimento nella preparazione?"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ForlìToday

La buona notizia dei progressi nella prevenzione oncologica grazie alla sperimentazione portata avanti dall’IRST con un vaccino personalizzato contro il melanoma ci conferma l’eccellenza del nostro istituto di ricerca, riconosciuto dal Ministero come Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico.

Per non farlo rimanere un caso isolato e, al tempo stesso, per dare nuove e concrete opportunità al polo universitario forlivese che contrariamente ad altre sedi a noi vicine ha registrato anche nel 2013 un numero crescente di matricole, perché non pensiamo all’insediamento a Forlì di un percorso di studi universitari che integri l’attività dell’IRST, facendo del distretto forlivese di ricerca medico-scientifica forlivese un punto di riferimento nella preparazione di personale medico e ricercatore nella lotta ai tumori?

“Penso all’insediamento a Forlì di una Facoltà o di corsi di laurea in farmacia, in bioscienze e biotecnologie, oppure anche in medicina e chirurgia o fisica, che possano fornire un supporto alla ricerca clinica ad alta complessità tecnologica ed allo sviluppo di trattamenti innovativi (anche sotto il profilo delle cure), realizzati dall’Istituto meldolese. Senza contare che percorsi universitari di alto livello a servizio anche dei luminari della medicina che operano nel nostro Ospedale contribuirebbero ad aumentare ulteriormente la qualità dell’offerta di cura della struttura forlivese, permettendole di essere all’avanguardia anche sotto il profilo della ricerca e dell’innovazione.

Potenziare anche in questo modo il nostro distretto medico-sanitario ne favorirebbe l’autorevolezza ed il posizionamento nel contesto dell’Area Vasta Romagna, permanendo in un’ottica di sostenibilità e di valorizzazione delle specializzazioni e delle vocazioni già esistenti e di riconosciuto successo. A questo si aggiunge il fatto che si prefigura l’abolizione del numero chiuso per questi corsi di laurea, condizione che favorirebbe l’aumento della domanda da parte degli studenti i quali a Forlì troverebbero condizioni ottimali per la loro vita universitaria, dalle strutture per la didattica al Campus di prossima inaugurazione (così tanto reclamizzato dall’Amministrazione uscente) fino al Ceub, Centro di alta formazione e deputato anche ad attività congressuali strettamente connesse all’Università.

In questo modo possiamo assecondare la vocazione di Forlì a città universitaria e dare finalmente un senso al progetto (fino ad ora fallimentare) del Sindaco uscente riguardo la “Cintura verde” attorno al centro di Forlì, costituita attorno a Campus universitario, Piazza da Montefeltro (tra ex convento di Sant’Agostino e Musei San Domenico) ed ex monastero della Ripa. E’ anche in questa ottica che dobbiamo ragionare per favorire una maggiore integrazione tra il polo universitario ed i forlivesi, individuando spazi che rendano più naturale il confronto tra la città e gli studenti (soprattutto nella vita ricreativa e culturale forlivese) ed i diversi attori del sistema universitario a Forlì.

Paola Casara ,Candidata in Consiglio comunale lista civica “NOI forlivesi” (a sostegno di Anna Rita Balzani Sindaco)

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