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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica

Elezioni, le grandi opere prioritarie dei candidati: dai parcheggi silos al tram stazione-aeroporto

Uno spazio aperto sulle proposte e sui programmi: con lo spazio "I candidati rispondono", ForlìToday dà la possibilità ad ogni candidato di illustrare i propri progetti per la città.

Uno spazio aperto sulle proposte e sui programmi: con lo spazio "I candidati rispondono", ForlìToday dà la possibilità ad ogni candidato di illustrare i propri progetti per la città. Una domanda uguale per tutti i candidati sindaci, per capire le loro idee, priorità e le differenze di vedute. Ecco le loro risposte (pubblicate in ordine cronologico di arrivo). Si pubblicano i candidati le cui risposte sono pervenute.

DOMANDA. Opere pubbliche, tutte non si possono realizzare. Indichi le 3-4 opere che assolutamente realizzerebbe con priorità se Lei fosse eletto sindaco.

Daniele Vergini (Movimento 5 Stelle)

In periodo di campagna elettorale è un classico ormai collaudato la proposta ad effetto sulla grande opera che poi però non si realizzerà mai, noi del M5S siamo distanti anni luce dal vecchio modo di fare politica e preferiamo restare coi piedi per terra senza illudere i cittadini. Per noi le “grandi opere” di cui ha bisogno la città sono innanzitutto opere di rigenerazione e manutenzione dell’esistente. In particolare non è più rinviabile la messa in sicurezza della nostra rete di piste ciclabili, fra le più pericolose come incidentalità e mortalità in italia, con noi al governo della città Forlì diventerà finalmente una città a misura di bicicletta. Per quanto riguarda le infrastrutture viarie va completata la tangenziale e migliorati i collegamenti con le città vicine, ma senza pensare ad opere faraoniche e inutili. Ragionando sul collegamento fra Forlì e Ravenna sarebbe importante collegare il porto di Ravenna con lo scalo di Villa Selva, per farlo la soluzione ideale è la creazione di una ferrovia che, se arrivasse anche all’aeroporto, potrebbe dare una valenza diversa e più strategica allo scalo.

Altrettanto importante è la manutenzione del territorio, dei fossi e dei canali, sicuramente quelli di competenza comunale, ma è necessario anche un pressing sugli altri enti affinché facciano il loro dovere per le parti di loro competenza, come abbiamo visto dagli ultimi eventi è necessaria maggiore attenzione per evitare allagamenti e danni che poi si ripercuotono duramente su aziende e cittadini. 

Detto questo alcune opere da pianificare e realizzare nel medio periodo, magari ottenendo finanziamenti europei, e coinvolgendo i cittadini in una vera co-progettazione, possono essere: un completo rifacimento, compresa pavimentazione e arredo urbano dei principali corsi cittadini che portano in centro; la riapertura della Rocca di Ravaldino per farne un polo di attrazione turistica; trovare una destinazione all’area dell’ex Eridania, operando da facilitatore con la proprietà attualmente privata, nella nostra visione l’area esterna potrebbe diventare un parco pubblico con annesso orto botanico dedicato alla memoria di Pietro Zangheri.

Infine, in ottica più a lungo termine, sarà importantissimo individuare aree limitrofe ai principali corsi dove costruire parcheggi sotterranei a silos ove spostare posti auto togliendoli dalle strade; saranno indispensabili quando la città sarà più attrattiva dal punto di vista commerciale, turistico e culturale, con molte persone che arriveranno da fuori, alle quali si deve dare la possibilità di parcheggiare e raggiungere il centro con una passeggiata di 5-10 minuti.


Giorgio Calderoni (centro-sinistra)

L’amministrazione di centrosinistra uscente ha avviato numerosi progetti e cantieri di lavori tuttora in corso: primo impegno di chi si candida a succederle è quello di portare a compimento questi cantieri. La coalizione di centrosinistra che si propone di governare la città nel quinquennio 2019-2024 non intende sottrarsi a questa regola di buongoverno e di buonsenso. Quindi: il definitivo completamento della tangenziale. L’approvazione e il finanziamento del progetto ANAS per la realizzazione del 3° lotto è un’occasione da non perdere per completare insieme l’opera mancante (Tangenziale ovest) e “chiudere” l’anello con l’impegno comune di tutte le componenti della vita cittadina. Il restauro e la  definitiva ristrutturazione del palazzo del Merenda (attuale sede della biblioteca comunale e della collezione Piancastelli), la sistemazione del secondo chiostro dell’ex convento San Domenico, quale precisa condizione posta dal Ministero dei Beni Culturali per procedere agli ulteriori stralci. 

Una buona amministrazione deve assumere e sapere indicare alla città alcune priorità in ordine di tempo e di impiego delle risorse a disposizione: realizzare il collegamento Forlì Cesena, a partire dal lotto già finanziato di raccordo tra zona industriale di Forlì e circonvallazione di Forlimpopoli. un adeguato e moderno collegamento tra Forlì e Ravenna che superi le criticità dell’attuale assetto della SS 67. Rifacimento nella funzionalità e nell’estetica dei parcheggi già esistenti in centro (via dei Girolimini, via Lombardini, ex VV.FF.) per un utilizzo diversificato anche nella forma di affitto/auto ai residenti. Connettere le piste ciclabili e completare i percorsi per le frazioni, renderle riconoscibili e definire le intersezioni per renderle più sicure.

Gian Luca Zattini (centro-destra)

Guardiamo innazitutto oltre i confini cittadini e renderiamo la città partecipe di reti regionali e nazionali: Forlì con le ultime amministrazioni è rimasta isolata nel territorio romagnolo e nazionale. Dobbiamo superare i limiti territoriali per lo sviluppo complessivo della Romagna a partire dalle infrastrutture: aeroporto, collegamenti con le altre città del territorio e con il porto di Ravenna, collegamento all’E45, collegamenti ferroviari. Da decenni restano ancora irrisolti i limiti di collegamento in tutte le principali direttrici, oppure nello scavalcamento dell'Appennino verso Roma e Firenze, conservando la consueta sudditanza al nodo scorsoio di Bologna. Guarda caso i guai dell'aeroporto di Forlì cominciarono proprio con l'ingresso azionario dell'aeroporto di Bologna e con il successivo trasferimento in tale scalo dei voli Ryanair.

In particolare tre sono le instrastrutture necessarie e prioritarie per il futuro immediato, senza il bisogno di inventarsi chissà cosa: il collegamento tra l'asse di arroccamento di Forlì e la secante per Cesena,  semplicemente partendo dalla riqualificazione delle attuali strade, la riqualificazione della via Ravegnana, un asse ignorato volutamente dal comune di Ravenna, e le cui conseguenze purtroppo le sentiamo da mesi sulla nostra pelle.
la riqualificazione della strada provinciale Cervese, importante per creare un reale collegamento con la riviera, con cui dobbiamo sempre meglio creare rete. Inoltre l'aeroporto sta per aprire, occorre sostenere questa iniziativa con tutta la forza di un'amministrazione nuova che vuole creare una vera rete con il territorio e cambiare passo rispetto all'attuale isolamento. Il vero problema quindi è il fare, perchè il buonsenso già ci dice che queste tre proposte sono imprescindibili. 

Sul versante urbano l'apoteosi dell'immobilismo è evidente nello stato di abbandono della Rocca di Ravaldino e del suo parco, nella perdurante inagibilità di Palazzo Merenda e nell'inattuazione del completamento del San Domenico, con l'ostinata, irrazionale e miope conservazione della c.d. Barcaccia. Come ho già sottolineato più volte, le mie priorità andranno alla ricerca di soluzioni, in sinergia con gli altri Enti competenti, nell'ambito delle grandi vie di comunicazione e alla realizzazione di interventi strategici sui “contenitori storici”, strettamente connessi a questi obiettivi: elaborare dei percorsi all'interno della città per offrire una continuità di visita di luoghi tra loro distanti e d’integrazione con i monumenti e le bellezze cittadine spesso trascurate; individuare la collocazione più opportuna dell'enorme patrimonio archeologico, storico, culturale e artistico in buona parte ancora non fruibile. Le risorse devono essere trovate, non disperse in vari rivoli per i quali, come nuova amministrazione, ci impegnamo a valutare in profondita tutti i vecchi capitoli di spesa sin dai primi giorni di lavoro.

Veronica San Vicente (L'alternativa per Forlì)

Il ruolo di un Sindaco e della sua squadra è quello di guardare lontano, oltre i cinque anni di mandato, e di proporre delle politiche che permettano di raccogliere le esigenze dei cittadini, delle aziende, dell’ambiente. Crediamo quindi che per realizzare opere pubbliche sia necessario procedere con metodo, facendo una valutazione di impatto ambientale, includendo i cittadini nel processo decisionale e di accompagnamento al cambiamento, procedendo assieme ad esperti riconosciuti, in particolare attraverso le eccellenze presenti sul territorio, tra cui l’Università. 
Oltre alla manutenzione ordinaria dell’esistente (SS67, Ravegnana, Via Emilia, Via Mattei), per l’Alternativa ci sono quattro opere da realizzare nell’immediato. La prima riguarda l’adeguamento e la ristrutturazione delle case popolari sfitte in modo di rispondere in parte all’esigenza delle 700 famiglie in lista d’attesa. In secondo luogo, vorremmo portare a conclusione i lavori già iniziati per il recupero di Ex ATR, in modo da poter dare un contenitore ad un progetto di cultura e integrazione tra i più vivi a Forlì. In terzo luogo, è necessario procedere alla realizzazione di una bicipolitana, e cioè alla manutenzione delle piste esistenti, la loro estensione (in particolare verso il forese), interconnessione ed inclusione in una mappa. Infine, consideriamo necessario procedere all’adeguamento antisismico e al rifacimento delle scuole pubbliche.  Pensando invece sul lungo periodo, consideriamo sia necessario procedere ad una concertazione con le città della Romagna per la realizzazione di collegamenti sul tipo della metropolitana di superficie, per alleggerire il traffico veicolare privato e proporre soluzioni a meno impatto ambientale.


Marco Ravaioli (Forlì SiCura)

Forlì ha la necessità di tornare a pensare in grande e diventare una città nuova nel cuore della Romagna, che nel prossimo futuro veda un’unica dimensione urbana fra Forlì, Forlimpopoli, Bertinoro, Cesena e Faenza quali diverse espressioni di un territorio ricco di produzione industriale e artigianale, arte, storia e prodotti agroalimentari. Per realizzare un traguardo così ambizioso è importante pensare a un futuro in cui il primo e vero intervento urgente è sfruttare l’occasione data dalla realizzazione del terzo lotto della tangenziale e degli oltre cento milioni di euro che per questo fine sono stati stanziati. Entro un anno sarà varata la gara d’appalto e mediante i ribassi d’asta (scontati in questo genere di opere), vi è la concreta possibilità di destinare tali risorse al completamento del quarto e conclusivo lotto (Vecchiazzano-Villanova); un’opera importante per connetterci al faentino.

Un altro tema legato alla mobilità è quello dell'aeroporto; entro pochi anni i grandi aeroporti del nord collasseranno per eccesso di passeggeri (specie Bologna) e il nostro aeroporto sarà per noi una finestra sul mondo molto interessane e appetibile per il mercato, dobbiamo farci trovare pronti. Il terzo punto sul quale concentrarsi è la progettazione di un collegamento rapido tra stazione e aeroporto in sede propria e soprattutto grazie al miglioramento dei collegamenti con Faenza e Ravenna, si può promuovere Forlì a Stazione per l’Alta Velocità della Romagna, favorendo così anche il rilancio dell’aeroporto Ridolfi. 

Proponiamo infine di sviluppare il nostro progetto sul cicloturismo, che è stato già lanciato; una vera e propria rete che collega Forlì a tutta la Romagna. Il cicloturismo avrà a breve una crescita esponenziale e il nostro territorio si presta molto bene ad accoglierne la crescita. Il cicloturismo, connesso ad altre offerte turistiche quali, circuiti termali, golf, enogastronomia, ecoturismo, mostre museali, benessere, artigianato di qualità, porterebbe enorme visibilità alla città e sicuri flussi turistici.

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