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Elezioni, il Pcl corre da solo con un candidato giovanissimo: Giacomo Turci in campo

Il programma, presentato da Turci, Leandro Silvio Evangelisti, coordinatore della sezione romagnola del Pcl, Gianluca Pezzi, candidato a sindaco di Forlì nel 2009, e Stefano Falai, capolista, verte su soluzioni centrate sulla classe lavoratrice e sugli oppressi

E' il candidato a  sindaco di Forlì più giovane di tutti, Giacomo Turci, studente 22enne di Cesena, che corre alle amministrative del 25 maggio per il Partito Comunista dei Lavoratori, che si presenta da solo, con il proprio simbolo ed un programma “rivoluzionario”.  Venerdì, alle 21, al circolo Arci Valverde (via Valverde 15) a Forlì, verrà presentata al pubblico la lista elettorale, alla presenza del portavoce nazionale Marco Ferrando e il candidato a sindaco Turci.

Il programma, presentato da Turci, Leandro Silvio Evangelisti, coordinatore della sezione romagnola del Pcl, Gianluca Pezzi, candidato a sindaco di Forlì nel 2009, e Stefano Falai, capolista, verte su soluzioni centrate sulla classe lavoratrice e sugli oppressi. “Contro i licenziamenti, le chiusure o delocalizzazioni delle aziende: a sostegno delle lotte operaie, il Comune dei lavoratori si farà promotore di un coordinamento delle fabbriche in crisi o a rischio delocalizzazione, con delegati eletti e permanentemente revocabili, con l'obbiettivo di estendere questa forma di organizzazione della lotta al resto dell'Italia”.

Elezioni, il Pcl candida Giacomo Turci

Il Pcl propone inoltre l'esproprio senza indennizzo e nazionalizzazione sotto controllo operaio delle industrie che chiudono, licenziano o delocalizzano. “Se si usano risorse pubbliche per salvare un’azienda, pubblica deve essere la sua proprietà”, spiega Turci. “Pretendiamo che si metta in piedi una cassa di resistenza operaia, per sostenere economicamente gli scioperi e le vertenze.  Per il diritto alla casa chiediamo  l'esproprio degli appartamenti sfitti di proprietà dei grandi gruppi immobiliari, delle banche, dei fondi assicurativi e del clero, per redistribuirli a chi ne ha bisogno e per calmierare l’indice degli affitti”.

Secondo il Pcl tutti i servizi devono tornare ad essere di proprietà pubblica: trasporti, acqua, luce, gas, nettezza urbana, manutenzione stradale, istruzione e sanità, con tariffe proporzionali al reddito. Turci mette l'accento su uno dei punti di forza del programma: “Salario minimo garantito di almeno mille euro netti al mese ai giovani in cerca di prima occupazione ed ai disoccupati, come leva per un aumento generalizzato dei salari, degli stipendi e delle pensioni”. Inoltre accanto ad un bilancio comunale trasparente e comprensibile, la proposta è che gli stipendi del sindaco e degli assessori siano pari allo paga di un impiegato, ovvero al massimo 1.500 euro.

“Le risorse economiche per realizzare tutto ciò possono arrivare dall’abolizione di ogni finanziamento pubblico ad aziende che non creano occupazione di qualità (licenziando o riducendo i salari e i diritti), dalla cancellazione degli aiuti a scuola e sanità privata e dall’abolizione del debito comunale con le banche, in prospettiva della nazionalizzazione del sistema bancario, in modo da finanziare solo le opere di utilità pubblica e non i profitti dei padroni”, chiude il candidato.

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